Quando nasce nostro figlio non facciamo che guardarlo e riguardarlo, non ci rendiamo conto di come possiamo essere stati proprio noi a dare vita ad una creatura così meravigliosa e perfetta.
Osserviamo ogni particolare come nuovo e, allo stesso tempo, conosciuto, parte di noi.
Stringiamo quel batuffolo morbido e delicato al nostro petto e ne sentiamo tutto l’amore, un fiume che straripa e invade tutto. Sono i momenti più belli ed indimenticabili della nostra vita e i neonati sentono l’affetto che noi proviamo e lo corrispondono fin da subito.
I neonati sentono l’affetto di chi li circonda
Certo, i neonati sentono l’affetto a loro volta e lo elaborano come un dato inizialmente nuovo ma piacevole, come la sensazione di essere nutriti, una delle esigenze principali che il neonato ha ma non l’unica.
Quando nasce, essere avvolto in una copertina calda e nell’abbraccio della mamma è il primo conforto che riceve e anche per lui sarà un momento altrettanto indimenticabile, almeno a livello inconscio naturalmente.
Il bonding serve proprio perchè i neonati sentono l’affetto e hanno bisogno di un contatto fisico
Il legame mamma e bambino supera il momento del parto e crea un continuum.
Il bimbo sente che la mamma lo abbraccia, che lo ama, lo coccola.
Cos’è il Bonding tra Mamma e Figlio
L’imprinting dei primi mesi pare fondamentale per insegnare ai bambini ad instaurare legami affettivi.
Il neonato non ha solo bisogno di rispondere ad esigenze primarie come la nutrizione o proteggersi dal freddo ma anche affettive, anche se non è in grado di esprimerle in modo altrettanto efficace.
Il nostro piccolo avverte i nostri odori e li associa a qualcosa di rassicurante e di buono: arriva la mamma, arriva il latte, arriva quel dondolio che ci fa stare bene.
Le sensazioni del bambino sono queste, elementari ma essenziali. Il suo egocentrismo iniziale lo porta alla ricerca del legame affettivo che più lo soddisfa, ecco da qui il legame prevalentemente privilegiato con la mamma o, in alternativa, con chi si occupa di lui.
I neonati sentono l’affetto della mamma e la cercano
I suoni, gli odori e poi in un secondo tempo il viso della mamma, lo rassicurano e il neonato lo cerca.
Come la mamma si relaziona con lui, così lui farà di conseguenza ed imparerà a fare per riflesso ed imitazione.
In poco tempo però, meno di quanto vi aspettiate, le sue relazioni si amplieranno e soprattutto vi monitoreranno.
Non sarà solo l’affetto nei suoi confronti ad insegnagli a relazionarsi ma anche l’atmosfera, in generale, che riuscirete a creare intorno a voi, una sorta di aura relazionale che investirà anche lui e che gli insegnerà in modo indotto a stare bene con gli alti, o viceversa.
E’ chiaramente un percorso ancora in parte inesplorato ed inspiegabile ma, pare che lo sviluppo delle relazioni affettive passi anche da qui e non sia patrimonio genetico esclusivo ma anche comportamentale: vedo, assimilo, riproduco.
L’esperimento di Harlow: i neonati sentono l’affetto ed è un bisogno primario
Oggi l’esperimento di Harlow non sarebbe riproducibile per la crudeltà intrinseca verso gli animali ma è interessante riproporne i risultati che si possono poi leggere in chiave più ampia:
Alcuni cuccioli di macaco furono privati appena nati della madre.
Furono poi messi a disposizione due sostituti materni: un peluche di morbida stoffa e una sagoma di metallo che però aveva ad un’estremità un biberon da cui potevano succhiare il latte.
Ebbene, la maggior parte del tempo, le scimmiette lo passavano con il peluche!
Ciò dimostrerebbe che vi è una necessità innata di contatto fisico e di affettività che è un bisogno primario, indipendente dal soddisfacimento dei bisogni fisiologici.
E’ anche da evidenziare come quando i piccoli macaco femmine diventarono grandi, si mostrarono delle mamme anaffettive, non amavano i loro piccoli, non si prodigavano per allattarli, non li proteggevano e non erano interessate a passare tempo con loro, fino, in alcuni casi estremi, ad arrivare ad aggredire i piccoli, rifiutandoli.
I neonati sentono l’affetto: diamogliene più che possiamo
Proprio per tutti questi motivi, e di più, diamo nei primi mesi e nei primi anni tutto l’affetto di cui siamo capaci. Sono momenti fondamentali, non solo dove possiamo godere di felicità inaudita ed assolutamente irripetibile, ma diamo ai nostri figli veramente ciò di cui hanno bisogno, come e più di cibo e protezione.
Ecco Perché il Neonato Vuole Stare Sempre in Braccio
Dal bagnetto, ai massaggi, alle coccole, l’allattamento che sia al seno o no, alla favola che si legge insieme, ai giochi e agli scherzi, tutto concorre a questo universo affettivo meraviglioso e in costruzione, non diamo nulla per scontato, non lo è.