Samuel Alexander Armas è diventato famoso prima ancora di venire al mondo, protagonista di un evento straordinario del quale lui non può ricordare assolutamente nulla.
Il suo nome è sconosciuto a molti ma la foto che ritrae la sua piccola manina mentre stringeva il dito del chirurgo che gli stava salvando la vita a sole 21 settimane di gestazione ha fatto il giro del mondo attraverso la rete.
“Hand of Hope”, la mano della speranza, così è stata ribattezzata quell’immagine divenuta appunto un simbolo di speranza.
Chi è Samuel Armas, il bimbo protagonista della foto “Hand of Hope”.
Prima di raccontare chi è e cosa fa oggi Samuel Armas facciamo un passo indietro fino all’origine di questa incredibile storia.
Nel corso dei vari controlli effettuati durante la sua dolce attesa, l’ostetrica Julie Armas, mamma di Samuel, scopre che il suo bambino è affetto da spina bifida, una grave malformazione della colonna vertebrale responsabile di disabilità motorie e funzionali che interessano soprattutto degli arti inferiori.
Giunta alla 21° settimana di gestazione, la donna acconsentì a sottoporsi ad un intervento sì rivoluzionario ma molto rischioso: un chirurgo avrebbe corretto la spina bifida di Samuel Armas mentre era ancora nella pancia della sua mamma.
L’incredibile intervento venne effettuato il 19 agosto del 1999 da un’equipe medica del Vanderbilt University Medical Center di Nashville, capitale dello Stato del Tennessee (USA), diretta dal chirurgo Joseph Bruner.
Ad assistere all’intervento/evento in sala operatoria anche l’allora fotografo freelance Michael Clancy, le cui foto furono poi pubblicate sul quotidiano statunitense USA Today.
Nel corso degli anni c’è stata una vera e propria controversia tra Clancy e il dottor Bruner sulla vera natura della foto, che preciso è reale e non modificata.
Nel mentre il fotografo sosteneva che il bimbo si fosse mosso e che la sua manina avrebbe afferrato il dito del dottore come a ringraziarlo per avergli salvato la vita, il medico affermava che madre e figlio erano stati anestetizzati e che non avevano contezza di quanto stava accadendo loro, e di aver preso lui stesso l’arto del piccolissimo Samuel Armas per mostrarlo all’obiettivo.
Samuel Armas nacque 15 settimane dopo l’intervento, per l’esattezza il 2 dicembre del 1999, presso il Northside Hospital di Atlanta, Georgia (USA).
Quel difficile ma rivoluzionario intervento gli ha permesso di avere un minor numero di problemi fisici alla nascita.
Oggi Samuel Armas ha 16 anni, vive a Villa Rica, città statunitense della contea di Douglas, Georgia, insieme ai suoi genitori, Julie e Alex Armas, e i suoi fratelli minori Ethan, 12 anni, e Zachary, 10 anni, anche lui affetto da spina bifida.
Frequenta il liceo e fa parte dell’Atlanta Junior Wheelchair Hawks, una squadra di basket per ragazzi sulla sedia a rotelle.
Nel corso degli anni Samuel ha dovuto subire diversi interventi tra cui uno alla vescica, uno ai muscoli degli occhi ed uno al tendine del tallone, inoltre deve camminare con le stampelle o le bretelle ma non ha mai perso la forza o la voglia di vivere.
<<Ho capito subito quanto speciale fosse quella foto – racconta Julie all’Atlanta Journal-Constitution – e non solo a noi. Volevamo mostrare il valore della vita di nostro figlio, con o senza disabilità, e che avremmo fatto qualsiasi cosa per lui, perché lo apprezziamo. Abbiamo avuto ciò che volevamo>>.
La storia di Samuel Armas, la “mano della speranza”, viene oggi raccontata come un vero e proprio inno alla vita.