Mamma vuol dire amore o almeno così dovrebbe essere! L’associazione tra la figura materna e il sentimento d’amore è considerata istintuale eppure non sempre è così: l’istinto di cura materna può essere tradito e rotto dall’ abbandono, quando accade si spezza il legame affettivo tra madre figlio.
Tal volta l’ abbandono spezza questo importantissimo rapporto in maniera addirittura definitiva: il figlio perde la sua mamma e la madre perde una parte di sè.
Alla maggioranza delle donne la sola idea di separarsi dal proprio bambino mette i brividi (qualunque età abbia il bambino), tuttavia accade che talune madri riescano ad abbandonare i loro figli e spesso sono questi ultimi a ripercorrere le tracce del passato per ricercare, ritrovare e riabbracciare le mamme.
Nella puntata di C’è Posta per Te di sabato 25 Febbraio è andata in onda una storia di abbandono:
3 anni fa mamma Nunzia è uscita dalla casa in cui viveva con i suo figli per andare a lavoro ma non è tornata mai più.
Nunzia faceva la badante e di tanto in tanto le accadeva di trascorrere la notte presso gli anziani a cui prestava le sue cure, di solito avvisava il figlio maggiore con un sms, quella sera, invece, non diede sue notizie. Christian, che allora aveva appena 18 anni, non si allarmò credendo semplicemente che la mamma fosse stata sopraffatta dal lavoro o dalla stanchezza.
Ma l’indomani un messaggio scosse il giovane e lo catapultò in una vita che non si sarebbe mai nemmeno immaginata:
“Dove sono adesso io sto bene, non cercarmi! Occupati di tua sorella e cerca di studiare.”
Il messaggio proveniva dal cellulare della mamma e avare tutto il sapore di un abbandono. Il ragazzo ha provato a cercare sua madre, non ha smesso di seguire le sue tracce nemmeno dopo averla chiamata per giorni e settimane senza alcuna risposta risposta, e a continuato a comporre il suo numero fin quando il cellulare non risultò inesistente.
Christian aveva 18 anni al momento dell’allontanamento della mamma e sua sorella ne aveva 16, era minorenne.
Il ragazzo non ha denunciato l’allontanamento della madre, nemmeno a fronte della minore età di sua sorella; pur sentendosi vittima di un abbandono, nel corso di questi tre anni, ha preso il posto della mamma, lo racconta lui stesso dinnanzi alle telecamere.
Christian si è impegnato nella cura della sorella minore, l’ha seguita negli studi ed è andato a parlare con i professori; ha lavorato e studiato contemporaneamente; ha perduto un anno di scuola, il primo anno dopo l’allontanamento della madre, ma poi ha recuperato con tenacia e fierezza; ha incontrato una donna da amare e ora aspetta un bambino; ha portato avanti la casa e la vita domestica cercando di nascondere il dolore.
Rivolgendosi a C’è Posta per Te, Christian prossimo a diventare padre, chiede alla trasmissione di aiutarlo a ritrovare la mamma, il suo solo scopo è capire perché sia andata via lasciandoli con un solo sms. Dopo l’ abbandono lui si è sempre domandato “perché?”
Nel passato di Nunzia, donna, mamma e moglie lasciata da sola con due figli piccoli da crescere, vi è un diverso abbandono: il marito, il papà dei due ragazzi, aveva abbandonato la famiglia molto tempo prima. Quando il padre andò via dalla casa familiare Christian aveva solo 10 anni, non fu un periodo facile, le difficoltà, anche economiche, furono innumerevoli. Da allora sino a tre anni fa, la mamma, però, si rimboccò le maniche pur di dare ai figli una stabilità familiare e una vita in cui non mancasse l’amore genitoriale.
Christian racconta di due nonni materni molto severi e “rigidi” e di poco aiuto in termini affettivi. A quanto emerge dai racconti fatti in trasmissione, secondo la forma mentis dei nonni la mamma non avrebbe dovuto ricostruirsi una sua vita privata, nemmeno quando il papà era oramai lontano da tempo. Uno dei motivi dell’ abbandono della casa familiare potrebbe essere questo, ma ciò non può giustificare il fatto che due ragazzi siano stati privati dell’amore di una madre.
Christian non sapeva dove fosse sua madre e nemmeno con chi fosse: alla consegna della posta la donna risponde accanto ad un uomo, Giovanni, è lui il nuovo compagno della mamma. Dinnanzi alle telecamere, l’uomo chiarisce subito di conoscere ogni cosa del passato di Nunzia.
Quello che colpisce è che si contrappongono un figlio in lacrime, consumato dal dubbio, e una madre glaciale incapace di manifestare emozione dinanzi alla disperazione del suo ragazzo.
Christian confessa di aver sofferto e di soffrire per un abbandono che ha subito come una mortificazione, come un torto e come un tradimento.
“Sono passati tre anni da quando te ne sei andata, in questi tre anni non ho fatto altro che chiedermi dov’eri […] non abbiamo fatto nulla di male perché sei andata via?”
Le parole di Christian sembrano una supplica e quando si inginocchia dinanzi alla busta chiusa la sua disperazione ha il sapore della sconfitta.
“Non ho più festeggiato nemmeno un compleanno perché l’ultimo lo avevi festeggiato e aveva o paura di dimenticarlo”,
confessa il figlio alla mamma.
Nunzia resta impassibile come se dinanzi a lei vi fosse un estraneo, come se fosse spettatrice di un film che non racconti della sua vita. Quando Maria De Filippi le porge le foto di famiglia perché riconosca e ritrovi i momenti di affetto con i suoi figli, Nunzia pronuncia una frase che gela lo studio:
“Li ho cresciuti come se fossero figli miei”
e per prendere una decisione chiede di allontanarsi dalla telecamere ed esce insieme a Giovanni, l’impressione che dà è quella di una donna fragile che cerca il conforto e il consenso del suo uomo.
Riferendosi ai figli, Maria De Filippi chiede alla donna: “Ti sono mancati in questi tre anni?”, ma mamma Nunzia risponde negando ogni vincolo affettivo con i suoi ragazzi, “No” afferma.
Quando la busta si apre, Nunzia accoglie suo figlio tra le braccia ma nemmeno allora riesce a piangere, ha dettato delle condizioni: sentirsi solo per telefono e decidere poi come e quando vedersi. Un rapporto condizionato ad una distanza che sembra vitale per questa mamma.
Vita da Mamma non vuole esprimere un giudizio, piuttosto vogliamo solo idealmente abbracciare Christian, sua sorella e i rispettivi compagni. Qui lo scopo è riflettere su quanto un figlio abbia bisogno della mamma oltre ogni età, ogni difficoltà di vita personale, emotiva o sociale, oltre ogni dolore e oltre ogni incomprensione. Non crediate che avere la forza di amare sempre e comunque sia cosa normale, anche i figli, se feriti e offesi, hanno il diritto di rinunciare all’amore. Dietro ogni abbandono vi sono molti e molti dolori.
Per vedere la puntata integrale clicca sulla foto che segue: