Dire no ai bambini è tanto difficile e doloroso quanto importante per la loro crescita. Ogni genitore si trova, prima o poi, costretto a fare i conti con le regole e con l’esigenza di imparare a gestire i dinieghi.
Se i figli devono imparare il rispetto delle regole, i genitori, per parte loro, devono riuscire a dire No ai bambini. Le privazioni e i limiti vanno imposti nel modo giusto e ispirati a corretti principi.
Da genitore sono chiamata a correggere, indirizzare e riportare all’ordine, questo è scontato! Devo farlo ogni qualvolta devo educare, ovvero quando è necessario indicarle la strada giusta per restare lontano dall’errore. Ma l’errore non è qualche cosa di oggettivo:
lo sbaglio, la macchia o la pecca rappresentano la non corrispondenza tra un’azione e un’ideale.
Pertanto il genitore, prima ancora di educare, deve possedere degli ideali propri a cui ispirerà il suo percorso come madre o padre.
Educare in senso stretto, ovvero insegnare a distinguere tra giusto e sbagliato, è difficile (dire No ai bambini e talvolta è persino doloroso).
Spesso diventando genitori rivediamo i nostri ideali e riorganizziamo le nostre priorità, non di rado cominciamo a credere in principi che ci sembravano perduti o recuperiamo delle speranza smarrite. In realtà i figli ci rendono una possibilità irrinunciabile:
i bambini ci consentono di sperare in un mondo migliore e in cuor nostro sappiamo che intanto quel miglioramento sarà possibile in quanto nei piccoli uomini del domani, sin da ora, alberghi il bene.
Ma nessuno può seminare il bene nel cuore dei figli al posto di una mamma e di un papà: l’educazione è il compito primario e inderogabile del genitore. Per farlo, ovvero per instillare il semino del bene nell’animo dei piccoli umani e per educare, una mamma e un papà devono parlare con autorità, chiarire con fermezza, porre dei limiti, segnare dei confini, persino privare e devono saper dire di No ai bambini.
Ci sono almeno 6 buoni motivi di principio per soffrire ad ogni NO detto ad un figlio, dire No ai bambini concorre alla loro crescita critica e quindi sana.
1- Il No è uno specchio in cui il bambino può riflettere se stesso e decidere come plasmare la sua immagine osservando la proiezione del bene e quella del male;
2 – il No è un limite senza il quale il bambino non comprenderebbe mai il senso delle regole;
3 – il No è una sfida grazie alla quale tuo figlio percepisce di poter cambiare in meglio;
4 – il No è la dimostrazione che non siamo soli su questa terra dove si vive in socialità e nel rispetto di una reciprocità che non ammette egoismi;
5 – il No è l’opportunità di relazionarsi agli altri nella costruzione di un’intesa;
6 – il No è il rispetto di un cammino comune in cui il bambino per lasciarsi educare deve avere fiducia nel genitore.
Riflessione, superamento dei limiti, crescita, socializzazione, accordo, coesione sono tutti principi a cui il bambino approda se sente di avere delle regole e se ha la percezione viva di aderirvi consapevolmente.
Occorre dire No ai bambini, ma è necessario farlo nel modo giusto.
Nessun No può essere imposto come un obbligo, perché il bambino cresca attraverso il No pronunciato dal genitore è indispensabile che ne conosca le ragione, che ne metabolizzi la natura e la provenienza e che ne capisca l’importanza. Il dialogo diventa qui fondamentale e l’esempio resta essenziale nel rapporto genitore figlio.
Bambini Viziati e Genitori Stressati: "Regole" Salva Educazione