Forse non tutte noi siamo consapevoli di essere spesso vittime della sindrome del primo figlio.
Non si tratta di qualcosa che colpisce il nostro corpo ma piuttosto la nostra essenza di essere mamme. Le mamme che hanno a che fare con un primogenito sono sempre e comunque diverse e lo saranno anche se dopo arriveranno molti altri figli.
Sindrome del primo figlio: quando nasce una mamma.
Anche se una mamma nasce di nuovo con ogni figlio, perché ognuno di loro è diverso (ve lo assicura chi vi sta scrivendo che ne ha tre, uno completamente diverso dall’altro, pur avendo lo stesso patrimonio genetico di partenza), la condizione che si instaura inizialmente, come mamma di un primo figlio, è assolutamente unica e irripetibile per la maggior parte delle caratteristiche.
La mamma alla prima esperienza soffre spesso di quella che si definisce sindrome del primo figlio, anche se in modo inconsapevole.
Cosa vuol dire sindrome del primo figlio?
Vuol dire fare cose inusuali, finanche ridicole, pur di proteggere e coccolare il primo figlio fino all’eccesso, non parliamo delle cure necessarie o amorevoli di una mamma ma vere e proprie paranoie e relative azioni soffocanti ed estreme nel tentativo di proteggere il primo figlio e amarlo sopra ogni cosa.
Ci sono mamme che riscaldano le salviettine umidificate per preservare il calore del loro corpicino, altre che disdicono piani con le amiche fino a non avere più vita sociale senza giustificazioni oggettive, altre ancora arrivano a sbucciare i mirtilli pensando che la loro buccia non sia gradita!
Quando poi arriva il secondogenito, la musica cambia completamente e, per un sacco di ragioni, questa sindrome si scioglie come neve al sole. Le mamma, nella maggior parte dei casi, ritrovano il loro equilibrio. Di frequente è perché anche da un punto di vista pratico, non possono più “permettersi” tante attenzioni ma devono concentrarsi su quelle necessarie, per questioni di tempo effettivo o anche di concentrazione.
In confronto, i secondogeniti sono figli bistrattati e negletti, ma ciò non è affatto proporzionale o indicativo dell’intensità dell’amore della mamma che sempre si moltiplica in modo omogeneo sui figli, ognuno speciale, ognuno unico.
Sindrome del primo figlio: cosa cambia.
– Il massaggio.
Quando arriva il primo figlio, si fanno corsi per massaggio infantili come se fossero indispensabile chiave di benessere e di conoscenza. Si spende una fortuna in olio baby e lo si massaggia per qualsiasi evenienza, per ogni occasione c’è un motivo valido per accarezzarlo e manipolarlo.
Non avviene così per il secondo figlio, il massimo a cui sono sottoposti, per necessità, è una passata di crema solare qualche minuto prima di partire di casa.
– Prima festa di compleanno.
Per il primo figlio la festa di compleanno assomiglia a quelle date dalla corte reale inglese in occasione dei matrimoni di successione. Si dipingono gli inviti a mano, si acquistano gadgets personalizzati per gli invitati, si affittano decorazioni per casa e giardino, possibilmente un animatore e la torta multipiano è assolutamente straordinaria anche solo a guardarla, naturalmente tutto secondo un tema ben prestabilito.
Per il secondogenito si manda un invito di gruppo in chat o su un social e si affitta al massimo il giardino di un locale della zona.
– Programma dei sonnellini.
Per il primo figlio si programmano i riposini in modo dettagliato, con un programma che farebbe invidia ad una caserma: orario di inizio, durata, orario di fine, numero durante la giornata, frequenza. Mentre il bambino dorme non vola una mosca, si stabilisce la giusta intensità di luci ed ombre e di suoni pre-nanna i cui preparativi ricordano quelli dell’elezione papale. Se il bimbo dorme di più o di meno, la vita viene stravolta, perché la sua nanna è la cosa più importante: si cancellano impegni, si anticipano e si posticipano in base a lui.
Il secondogenito dorme nel passeggino quando capita, ed è tutto!
– Televisione.
Il primo figlio non ha guardato la televisione prima dei 18 mesi.
Per il secondogenito, la televisione è costantemente accesa ed è fonte di sopravvivenza per mamma stressata e bimbo che non riesce a prendere sonno.
– Attività.
Come genitori alle prime armi, iscriviamo il nostro piccolo a tutte le attività possibili, che lo sappiano stimolare e divertire in mille modi diversi. La sua tabella oraria è piena di impegni di ginnastica, arte, musica e naturalmente incontri sociali e mondani utili con i suoi coetanei. Nella sindrome del primo figlio è indispensabile la piscina, irrinunciabile la visita alla biblioteca e naturalmente i massaggi come già anticipato.
L’attività principale extra di un secondo figlio, sarà quella di essere trascinato sul carrello del supermercato nel tentativo di fare la spesa prima che chiuda.
– Foto e video.
Questa, complice l’era digitale sull’analogico, è davvero la differenza legata alla sindrome del primo figlio che io, personalmente, ho riscontrato di più. Primo figlio: tonnellate di video, poi in realtà per la maggior parte mai rivisti, riprese tutte le recite in toto, ogni singolo vestitino nuovo, taglio di capelli, ogni smorfia doveva essere testimoniata da video o scatto.
Gli altri figli: in proporzione sempre meno, sempre di più le foto sul cellulare e poi mai stampate, comprese quelle che purtroppo, ogni tanto, per qualche incidente, vengono cancellate per sempre.
Naturalmente, lo ripetiamo, le differenze pratiche che caratterizzano la sindrome del primo figlio non vogliono dire necessariamente che ci siano differenze affettive, molto spesso non è così e l’amore della mamma si moltiplica in modo proporzionale, diventa solo più difficile, a volte, cercare di stare al passo con tutto e poter dare il giusto spazio ai vari impegni.
Una cosa caratterizzerà poi sempre i secondogeniti: avere un fratello o una sorella maggiori, una risorsa incredibile su cui potranno sempre contare.
Come comportarsi all’arrivo del secondo figlio
Articolo aggiornato al 2 Settembre 2021