Papà che lavorano lontano da casa, uomini che per esigenze professionali “lasciano” la famiglia per più giorni o per lunghi periodi.
Quello dei lavoratori costretti a viaggiare o spostarsi, allontanandosi dal nido familiare, è un tema delicato e ricorrente: le necessità connesse al lavoro spesso portano i genitori a “sacrificarsi”, quando un papà deve – più o meno frequentemente – assentarsi come reagisce il bambino piccolo? In che modo il “figlio” interpreta tale necessità economica e lavorativa? Quando il bambino giunge alla comprensione del sacrificio paterno?
<<Dov’è papà? … Quando torna papà? …Perchè si deve lavorare? … Ma papà quando ritorna poi non parte più? … Perchè papà deve partire? … Perchè non possiamo andare tutti con papà? … Papà mi porti con te?>>, come soddisfare gli interrogativi del bambino e come aiutarlo ad adattarsi ai “continui ma inevitabili distacchi” dal padre?
PADRE LONTANO – ovvero papà solo nei week-end
Il lavoro vede sempre più spesso i padri allontanarsi dalle proprie famiglie per giorni interi, ciò crea non poche difficoltà all’intero nucleo familiare: agli stessi padri ma anche a chi resta.
Il padre che rientra a casa solo nei week- end è una realtà ormai trasversale presente in tutte le fasce sociali. Il “distacco causa lavoro” mettere alla prova tutti i componenti della famiglia.
Gestire una situazione del genere nel migliore dei modi non è semplice, vuol dire soprattutto gestire l’educazione del bambino, il rapporto figlio – padre e mantenere il legame di coppia vivo e sereno.
Ad ogni componenete della famiglia (madre – padre e figlio) spetta il compito, non semplicissimo, di convivere e ad accettare questa distanza, di elaborarla nel migliore dei modi e di convincersi che non è piacevole per nessuno stare lonatni.
Come può fare una mamma ad aiutare il bambino ad accettare e a vivere sereno l’attesa del rientro del padre? Come impartire una corretta educazione se si è da sole a gestire il quotidiano?
Ed ancora “Come gestire il rapporto padre – bambino? E’ possibile non far ricadere sul bambino le conseguenze negative della inevitabile distanza dal papà?”
L’assenza del padre e la sua mancanza è indubbia e il piccolo si rende subito conto, quando il padre chiude la porta, che non è la solita uscita e che non rientrerà dopo qualche minuto.
Proviamo a dare alcune risposte:
- è importante far respirare al bambino, nei giorni in cui il padre è a casa, un clima sereno, un’atmosfera familiare ed è bene quindi trascorrere “il tempo in tre”, per gioire insieme del rientro del papà. In questo modo il bambino scopre e impara le dinamiche dell’educazione duale ( di entrambi i genitori) e le dinamiche relazionali di coppia vedendo la mamma e il papà ridere e giocare insieme a lui;
- no al giocattolo/regalo ogni volta che il papà rientra a casa, soprattutto se il bambino è piccolo, in quanto potrebbe attendere l’oggetto e non il papà;
- il bambino ha bisogno di coccole e attenzioni che lo spronino nei suoi primi passi di crescita, qiuindi consigliate al vostro compagno, anche se stanco, di dedicarsi almeno la prima ora del suo rientro interamente al bambino;
- insegnate al bambino a rispettare il padre: “papà sta riposando perchè è stanco, quando si sveglierà starà con noi, nel frattempo prepariamogli un’ottima cena, mi aiuti? . Anche se il papà è lontano per un’intera settimana merita rispetto e questo è bene che il bambino non lo dimentichi mai. Il ruolo e l’importanza della figura del padre non cambia e non varia in base a quanti giorni trascorre con il figlio;
- evitare di associare alla figura del padre minacce, timori o ricatti: “non lo fare o lo dico a papà“. Il papà che rientra solo nei week- end non deve essere visto dal bambino come un orco che lo metterà in punizione, ma come una persona che desidera che il proprio figlio si comporti sempre bene;
- l’importante è fare cose semplici con il bambino: sistemare insieme il giardino, andare a fare le commissioni alla mamma, accompagnarlo e andarlo a riprendere a scuola il sabato;
- il bambino deve ricordarsi del padre e quindi la madre ha il dovere, quando il compagno è lontano,di rappresentarlo e di tenere vivo il suo ricordo: “Questa è la camicia di papà, adesso la mamma la stira così quando lui torna potrà indossarla se lo vorrà!”;
- buona abitudine potrebbe essere quella della chiacchierata telefonica alla sera nella quale il padre si interesserà dell’andamento scolastico e del suo comportamento. Anche il padre deve raccontare al proprio figlio cosa ha fatto durante la giornata in modo tale che possa capire il motivo della lontanza e immaginare il padre impegnato in cose importanti. Se il bambino è piccolo e non è in grado di intrattenere un discorso al telefono è bene comunque fargli sentire la voce del padre e al padre fare ascoltare i primi gargarismi del figlio!
- il papà manca anche alla mamma e questo si può dire al bambino, ma mai con angoscia altrimenti il piccolo potrebbe elaborare che il papà è la causa della tristezza della mamma. Basterebbe dire : ” Alla mamma manca il papà, per questo ogni tanto diventa triste, ma poi penso che il papà ci vuole bene e il sorriso ritorna“.
- speigate al bambino i motivi di questa distanza, fatelo insieme e siceramente : “il papà deve lavorare purtroppo in un’altra città che è lontana, non può rientrare a casa tutte le sere, ma ci penso sempre e ci telefonerà spessissimo“-,
- l’ intesa madre – padre riguardo l’educazione è fondamentale. Alla madre spetta il compito di parlare con il marito dei problemi educativi, delle domande che il bambino le ha rivoto, il quale è bene che ascolti anche le risposte e il punto di vista del padre. L’educazione non è un compito che spetta e provenire unicamente dalla mamma, ma riguarda anche il padre che insieme a lei deve impegnarsi per ottenere un’influenza profonda e positiva sul bambino, in tal senso è importante che la madre agisca sempre in accordo con il padre circa l’educazione da impartire e che le decisioni più rilevanti vengano prese in comune accordo.
Avere un padre e un marito a casa solo nei week – end non è cosa facile, ma con fiducia e forza si attenderanno tempi migliori e un rientro a casa non solo festivo ma permanente. Intanto in bocca al lupo a tutte quelle mamme, compagne e mogli che il venerdì attendono di “riunire la famiglia sotto uno stesso tetto”!