<<Come potrei salvare un altro bambino se non sono stata in grado di salvare la mia>>.
Questa la domanda che si è posta Desiree LaBlanc, operatrice dei Servizi Sociali che si occupava di abusi su minori e madre di una dei bimbi picchiati dalla babysitter.
Un dramma che l’ha colpita in prima persona e che l’ha spinta a dubitare delle sue capacità, ritenendosi inadatta a svolgere il proprio lavoro.
Bimbi picchiati dalla babysitter: la vicenda che ha sconvolto intere famiglie.
I fatti che vi illustrerò qui di seguito risalgono al 2015 e sono avvenuti a Des Moines, città statunitense, capitale dello Stato dell’Iowa.
Quell’anno, alcuni mesi prima dell’arrivo dell’estate, la signora LaBlanc, la cui necessità era quella di trovare una persona fidata alla quale affidare la sua bambina mentre lei era al lavoro, aveva preso in considerazione il suggerimento di alcuni amici di famiglia.
Si era così rivolta a Christina Williamson, una giovane 28enne che faceva da babysitter ad alcuni bambini di diversa età, in pratica gestiva una sorta di asilo in casa propria.
Dopo un primo colloquio, e dopo aver visto la casa ben curata nella quale lavorava Christina, Desiree si sentì rassicurata dal comportamento di quest’ultima che nel corso della giornata era solita inviare foto dei bambini ai genitori dei piccoli dei quali si prendeva cura.
Una situazione perfetta che ben presto diventò un vero e proprio incubo.
Tra i piccoli affidati alla Williamson ve ne era uno più grande che raccontò ai propri genitori dei bimbi picchiati dalla babysitter.
Ciò spinse l’allora marito di Christina a piazzare una telecamera nella loro casa: ciò che è emerso ha sconvolto intere famiglie nonché il giudice che ha processato la babysitter.
I bimbi picchiati dalla babysitter venivano strattonati, spinti, tirati, costretti a faccia in giù, la donna inoltre metteva loro un panno in bocca così da non sentirli piangere.
Una volta acquisito e visionato il filmato, la polizia ha provveduto ad arrestare la Williamson nel maggio del 2015, il processo contro di lei, accusata di aver messo a rischio i bambini con l’aggravante della premeditazione, ha poi avuto inizio nell’ottobre dello stesso anno.
Giunti dinnanzi alla corte, alcuni dei genitori dei bimbi picchiati dalla babysitter si sono detti inconsolabili in quanto divorati dal senso di colpa per aver involontariamente messo nelle mani di un mostro i loro preziosi figli.
Incastrata dalle eloquenti immagini, la Williamson si è dichiara colpevole di aver messo premeditatamente in pericolo i bambini a lei affidati, raggiungendo un patteggiamento della pena che è stata pari a 5 anni di reclusione.
Nell’emettere la sentenza, il giudice Jeffery Farrell ha rivolto durissime parole alla babysitter affermando di essere rimasto nauseato dalla visione del video e dal comportamento che la stessa ha avuto nei confronti dei bambini ai lei affidati.
Per quanto riguarda i bimbi picchiati dalla babysitter sembra che non abbiano riportato danni permanenti ma una cosa è certa, non dimenticheranno facilmente ciò che hanno subito, così come i loro genitori.
Storie come questa ci insegnano quanto sia importante prestare attenzione ai nostri piccoli e notare anche il più piccolo dei cambiamenti nel loro comportamento.
ATTENZIONE: Cliccando sull’immagine che segue è possibile vedere il video che ricostruisce la storia appena descritta. Vita da Mamma vi rimanda al canale Youtube decidendo di non pubblicare direttamente sul portale queste immagini la cui visione è sconsigliata ad un pubblico sensibile. Il link al video vuole solo ulteriormente dimostrare la veridicità della notizia, ma non aprite il video in presenza di bambini.
Fonte: Whotv13 – Crime Watch Daily