Il dibattito sull’allattamento al seno prolungato, al pari dell’allattamento al seno in pubblico, è sempre più intenso, in particolar modo sui social network.
Nonostante oggi si possa usufruire di una molteplicità di informazioni inerenti tale pratica, l’allattamento al seno, un gesto d’amore semplice e naturale, sembra esser divenuto fonte di malcontento tra coloro che lo scelgono e lo difendono, e coloro che lo considerano talmente intimo da doverlo nascondere.
Esempio di quanto appena detto la polemica scaturita dalla pubblicazione di una foto di Tamara Ecclestone.
Tamara Ecclestone pubblica sul social una foto che la ritrae mentre allatta la figlia di quasi 3 anni.
La modella ed ereditiera Tamara Ecclestone – figlia di Bernie, ex proprietario della Formula 1, oggi presidente onorario della stessa – che l’11 giugno del 2013 ha sposato Jay Rutland, un agente di cambio, ha dato alla luce la sua primogenita Sophia, amorevolmente chiamata Fifì, il 17 marzo del 2014.
Da quel momento ha rinunciato alla vita mondana per dedicarsi interamente alla sua bambina, diventando così una mamma a tempo pieno e promuovendo l’allattamento al seno postando spesso su instagram i suoi brelfies, ossia i selfie scattati mentre allatta.
La sua penultima pubblicazione, fatta l’8 febbraio, ha dato vita ad un vero e proprio dibattito social sull’allattamento al seno prolungato.
La foto, realizzata dalla fotografa Ivette Ivens, ritrae lei e la sua bambina che beve il latte materno mentre guarda l’obiettivo. Lo scatto è accompagnato dal seguente messaggio:
<<Grazie Ivette per aver catturato questo bel momento, questa è di gran lunga la mia foto preferita, ma grazie soprattutto per la diffusione di questo messaggio. L’allattamento al seno è una potente dimostrazione di amore e nutrimento ma è diventato così normale da doverlo nascondere. Voglio prendere la normalità e gettarla>>.
L’intento di Tamara Ecclestone era quello di promuovere l’allattamento al seno prolungato – la piccola Sophia compirà 3 anni a breve – mai si sarebbe aspettata di ricevere diverse critiche.
Tra gli haters che hanno commentato la foto infatti alcuni hanno definito l’immagine disgustosa, altri considerano l’atto in se inadeguato e scandaloso a causa dell’età della bambina.
Delusa dagli attacchi ricevuti, Tamara Ecclestone ha deciso di replicare pubblicando il giorno successivo, ossia il 9 febbraio scorso, un’altra foto sul suo profilo instagram che la ritrae, ancora una volta, mentre allatta la figlia. Il messaggio lanciato stavolta era più duro e diretto:
<<Dati i tempi e il mondo in cui viviamo, trova sia molto triste e sorprendente che l’atto di allattare al seno il proprio bambino evochi tutto questo odio e accanimento nelle persone. Sono stupita che le mamme che allattano al seno vivano un momento così difficile pur non avendone motivo. Non chiederei mai a qualcuno quando smetterà di dare il biberon al figlio o di passare dal latte in formula a quello vaccino. Sostengo e cerco di responsabilizzare tutte le mamme e personalmente credo che tutto quest’odio sia pesante e doloroso per l’anima>>.
La modella ha continuato dicendo che per lei l’allattamento al seno, anche prolungato, non è altro che un atto di nutrimento verso il bambino e che ogni mamma sa cosa è meglio per il figlio.
Tamara Ecclestone ribadisce che le sue foto non fanno altro che riprendere un gesto d’amore nei confronti della piccola Sophia che continuerà ad allattare a richiesta fino a quando lo vorrà.
Intervista dal giornale britannico The Sun nell’ottobre del 2016, periodo in cui la modella aveva posato per la copertina della rivista Fabulous (anche in quel caso stava allattando la figlia di 2 anni e mezzo), Tamara Ecclestone aveva rivelato di voler continuare a nutrire la sua bambina, anche se non in modo esclusivo, fino a quando la quasi 3enne non si sarebbe stancata.
<<Sì, Sophia ha due anni e mezzo e sì un sacco di gente non allatta a quell’età – aveva dichiarato la Ecclestone – Ma è così confortante per lei e lei lo ama. Sebbene io abbia intenzione di avere il seno cadente per quando avrà deciso di smettere>>.
Parlando dell’allattamento al seno prolungato, inteso come l’allattamento non esclusivo, ossia che si accompagna all’introduzione di cibi solidi, protratto oltre i “canonici” 6 mesi di vita del bambino, ricordiamo che l’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità (in inglese WHO, World Health Organization), non demonizza tale pratica.
Sul sito è infatti possibile leggere:
<<L’allattamento al seno esclusivo è raccomandato fino a 6 mesi di età, l’allattamento al seno continuato può essere effettuato fino a due anni di età o oltre con adeguati alimenti complementari>>.
Ovviamente bisogna sempre tenere in considerazione le esigenze sia della mamma che del bambino, nessuno dei due infatti deve vivere l’allattamento prolungato come una costrizione.