Si aggiungono ulteriori particolari alla vicenda della bimba nata in stato vegetativo lo scorso 6 settembre presso l’ospedale di Bentivoglio, in provincia di Bologna. Alla tragedia della nascita poco fortunata si aggiungeva il dramma della madre a cui, dopo il parto ed in conseguenza di esso, è stato asportato chirurgicamente l’utero.
La madre, giovane donna di 27anni, è giunta in ospedale la sera del 5 settembre all’atto del ricovero, dopo la visita ginecologica, le è stata diagnosticata <<una rottura prematura delle membrane>> – ciò è quanto dichiarano i responsabili della Ausl competente.
La donna non era alla sua prima gravidanza, per lei si trattava del secondo parto, infatti ,due anni fa è divenuta felicemente mamma di una bimba sana, nata con parto cesareo, sempre all’ospedale di Bentivoglio.
La donna, malgrado avesse subito un cesareo due anni prima, questa volta, dopo una gravidanza fisiologica ed in assenza di complicazioni, aveva concordato con il suo ginecologo il parto naturale.
Il giorno 6 settembre, al momento del parto, oltre al ginecologo di fiducia della donna era presente anche il primario di Ginecologia dell’ospedale. Alla nascita assisteva anche il papà.
<<Alla nascita la neonata presentava segni di encefalopatia>>, spiegano ancora i medici della Ausl, aggiungendo, inoltre particolari sul parto: <<durante il parto si è reso necessario ricorrere alla induzione farmacologica e strumentale. Alla nascita la neonata presentava segni di encefalopatia, ed è stata affidata immediatamente alle cure del pediatra e dell’anestesista, presenti in sala parto al momento della nascita. Successivamente è stata trasferita presso la Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Maggiore, dove è ricoverata attualmente. Il monitoraggio delle condizioni cliniche della signora dopo il parto ha evidenziato la necessità di procedere ad intervento chirurgico a seguito dell’insorgere di una complicanza prevista tra quelle possibili in simili casi. L’intervento è stato eseguito immediatamente>>.
In pratica le gravi condizioni della bambina, sin dai primi istanti rilevate e considerate debitamente dai medici, ne hanno reso necessario il trasferimento all’ospedale Maggiore di Bologna. E le complicazioni insorte nella puerpera hanno reso indispensabile una isterectomia volta a scongiurare più gravi pericoli per la salute della stessa donna.
La Procura ha aperto un’inchiesta per lesioni colpose gravissime. Va precisato che ancora nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati.
L’indagine è stata avviata in seguito a una querela presentata dalla famiglia con lo scopo di sincerarsi che per la donna e per la sua bambina sia stato fatto tutto il possibile, secondo la migliore scienza e coscienza medica.