In questi ultimi anni gli adulti hanno assistito inermi ad una vera e propria strage di bambini, centinaia i decessi le cui cause sono state oggi ricondotte al consumo di un frutto, il litchi.
Tale risultato è stato raggiunto grazie ad una ricerca iniziata nel 2013 su richiesta del Ministro della Salute e del Benessere indiano e pubblicata in questi giorni sulla rivista scientifica inglese The Lancet.
Strage di bambini: la causa il litchi.
Ogni anno, con l’appropinquarsi dell’ estate, a Muzaffarpur, una città indiana situata nello stato federato del Bihar, si manifestavano focolai di un encefalopatia acuta, una malattia neurologica dell’encefalo, che colpiva soprattutto i bambini al di sotto dei 15 anni.
Centinaia le morti registrate presso gli ospedali della zona, al punto da pensare ad una vera e propria strage di bambini che purtroppo nessuno riusciva a spiegare, almeno fino ad ora.
Lo studio che i virologi del Christian Medical College, università situata a Vellore, città indiana dello stato federato del Tamil Nadu, ha evidenziato una correlazione tra i focolai di encefalopatia acuta in Muzaffarpur, l’ipoglicemia e la tossicità dell’ MCPG (Methylene cyclopropyl-glycine).
Quest’ultima sostanza è presente nel litchi, un frutto delle Indie Occidentali la cui raccolta si effettua a partire dal mese di maggio, ovvero il periodo in cui si è verificata la strage di bambini.
Dopo aver escluso l’ipotesi di un eventuale virus, nell’effettuare ulteriori controlli ed analisi sui tanti bambini ricoverati – basti pensare che tra il 26 maggio e 17 luglio del 2014 sono stati registrati 390 bambini ricoverati per encefalopatia, di cui 122 deceduti – gli scienziati hanno riscontrato che nelle 24 ore precedenti la manifestazione dei sintomi i piccoli, che risultavano malnutriti, avevano consumato litchi saltando la cena.
<<Nei bambini sono stati riscontrati dei bassi livelli di zucchero nel sangue che favoriscono un cattivo metabolismo – ha spiegato T. Jacob John, a capo del team di virologi – Le vittime hanno riportato danni alle cellule del cervello, segno che non era la malnutrizione la sola causa della malattia, ma doveva essere per forza una tossina>>.
Viene quindi indicato come responsabile della strage di bambini il litchi.
La quantità di MCPG in esso contenuta, sia nei semi che nella polpa, può infatti provocare un’encefalopatia ipoglicemica in soggetti i cui livelli di zucchero nel sangue risultano essere bassi a causa di una malnutrizione o di un digiuno.
Secondo gli scienziati, al fine di prevenire un’ulteriore strage di bambini si consiglia a questi ultimi di limitare al minimo il consumo del frutto “killer” e di mangiarlo solo dopo aver consumato un pasto.
Inoltre, qualora i piccoli non dovessero rispettare tali raccomandazioni, i virologi consigliano una somministrazione di glucosio al manifestarsi dei sintomi.
Il litchi è presente anche in Italia, conosciuto anche con il nome “lici”, spesso viene confuso con il corbezzolo ma è molto più grande e al suo interno contiene un seme duro.
Se vi dovesse capitare di mangiarli, o offrirli ai vostri bambini, ricordate di non farlo mai a stomaco vuoto o lontano dai pasti.
Fonte: The Guardian – The Lancet