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Cure Alternative per Papà di 24 Anni con Tumore Cerebrale Inoperabile

di Gioela Saga

31 Gennaio 2017

Vogliamo farvi conoscere la storia di un giovane papà di soli 24 anni che lotta quotidianamente con un tumore cerebrale inoperabile.

 

Una notizia devastante, una sentenza avuta circa un anno e mezzo che ha fatto piombare la famiglia in un incubo profondo.

Le speranze dei medici sono praticamente nulle, malgrado la chemioterapia che non ha dato risultati apprezzabili, ogni possibilità sembra solo legata ad eventuali cure alternative fuori protocollo, potenzialmente efficaci ma costose.

Cure alternative per un tumore cerebrale inoperabile

cure alternative

La storia di Giovanni ci è stata fatta conoscere da Valentina, una donna forte e coraggiosa che segue la nostra pagina VitadaMamma, anche lei lotta ogni giorno con la stessa malattia del marito.

 

La Storia di Valentina e Mirko e della loro Fantastica Famiglia

L’idea di poter aiutare Giovanni con le cure alternative è nata proprio da lei che ha messo in contatto Giovanni con l’associazione Cannabis Cura Sicilia Social Club.

Giovanni è papà di una bambina piccola e ha già perso il fratello di soli 17 anni per un aneurisma cerebrale 5 anni fa.

Circa 1 anno e mezzo fa gli viene diagnosticato un cancro al cervello non operabile; i medici del Policlinico di Catania si sono resi subito conto della gravità della situazione e non hanno dato molte speranze alla famiglia.

 

Il ragazzo affronta con coraggio le cure chemioterapiche proposte ma, dopo un primo miglioramento, purtroppo, l’ultima risonanza ha mostrato una progressione di malattia.

Le cure alternative potrebbero dare una speranza a questo giovane papà

 

Dopo la diagnosi infausta gli è stato proposto di affiancare le cure tradizionali con cure alternative che però non sono offerte dal sistema sanitario e dunque risultano particolarmente costose.

cure alternative tumore al cervello

 

Si tratta di cure a base di cannabis terapeutica in forma di resina, ipertermia oncologica profonda e un protocollo integrato composto da una serie di sostanze fitoterapiche.

Nello specifico i vari sintomi correlati al tumore potrebbero essere tenuti sotto controllo grazie alla cannabis usata proprio per alleviare i fastidi connessi e avrebbe poi necessità di altri trattamenti integrati, piuttosto costosi, tutti a carico del paziente, per migliorare la propria qualità di vita.

 

Le cure alternative a base di cannabis terapeutica

Secondo quanto detto dall’associazione: “In Italia, pur essendoci Università, Centri di Ricerca Scientifica di eccellenza con ricercatori di tutto rispetto e Bio-Tecnologie all’avanguardia, non viene garantito il libero accesso a ricerca e sperimentazione dei Fitocannabinoidi.

In molte regioni le leggi in materia sono state approvate ma i farmaci a base di cannabinoidi sono difficili da reperire, costosi e limitati nella scelta.”

 

Nel nostro paese è consentito curarsi con la cannabis (infiorescenze femminili della pianta di canapa) dal 2007, grazie al decreto dell’ex Ministro della Salute Livia Turco, ma, nonostante ci siano già alcune regioni italiane che hanno regolamentato l’erogazione dei farmaci cannabinoidi a carico del Servizio Sanitario Regionale, per tantissimi pazienti italiani persistono ancora molte difficoltà ad accedere a questo tipo di cure.

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La ragione principale per cui i malati hanno tante difficoltà a reperire la marijuana medica è l’intricato iter burocratico. Vi è innanzitutto la mancanza di informazione sull’impiego appropriato della cannabis anche in ambito professionale medico che rende scettici molti operatori sulla prescrizione dei farmaci cannabinoidi.

 

Nel caso poi in cui si riesca ad ottenere una prescrizione medica, ogni paziente può richiedere il farmaco per un dosaggio non superiore alle necessità di tre mesi di terapia e i costi dei farmaci, inoltre, sono proibitivi, si può arrivare anche a dover spendere 40 euro al grammo o 700 euro per un flacone di farmaco. E’ in corso la produzione seppur quantitativamente limitata di cannabis terapeutica italiana.

Un aiuto per Giovanni e per le sue cure alternative

Allo stato attuale ci attiviamo per far conoscere e diffondere la storia di Giovanni e la raccolta fondi destinati a potergli garantire queste cure alternative di cui ha disperato bisogno.

 

Grazie all’aiuto economico di alcuni familiari è già stato portato a Milano, dove gli hanno salvato la vita, drenando un liquido che gli stava comprimendo il cervello. Ora, però, le cure alternative sono la sua unica opzione.



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