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Bambini Viziati e Genitori Stressati: “Regole” Salva Educazione

di Federica Federico

26 Gennaio 2017

La società moderna sembra aver partorito una generazione di bambini viziati, questo è vero?

 

Recentemente durante una gara di Karate ho visto un bambino far volare il caschetto in terra a contestazione della vittoria di un avversario; nessun adulto lo ha sbattuto fuori dal tappeto!

 

In classe di mio figlio c’è una mamma che ha collezionato bigliettini con frasi quantomeno inadatte a bambini di otto anni (e personalmente vorrei capire la fonte di una tale “competenza linguistica”); la mamma in questione non ha mai rimesso questi “pizzini” alla preside, alla maestra o agli altri genitori, a detta sua li ha tenuti per sè solo “per quieto vivere”.

 

Ieri mio figlio ha difeso una sua amichetta, la bambina aveva ricevuto un insulto volgare e non lo aveva compreso (finalmente una bambina capace di conservare l’ingenuità di non comprendere, certamente figlia di una sana educazione capace di tenerla lontana dalla volgarità!). La purezza della piccola l’aveva messa, però, a rischio, i compagni continuavano a insistere sull’equivoco ingeneratosi dinnanzi al suo candore.

Mio figlio ha fatto il difensore della patria per poi rimanere deluso, offeso e mortificato.

I gruppi WhatsApp di classe si trasformano spesso in processi contro la scuola ma gli imputati, docenti, presidenza, gestori della mensa o bidelli, non sono mai uditi nè mai vengono messi al corrente delle “opinioni del popolo“.

bambini viziati

Tradotto in termini pratici e sintetici, il mondo che offriamo ai nostri figli è fatto di esempi violenti, nevrotici, prevaricatori e non è un mondo estraneo a noi o lontano dall’intimità delle nostre case. Questo mondo ci coinvolge e ne siamo persino coautori.

I bambini viziati sono figli di una realtà che è di per sè piena di vizi e contraddizioni: sono figli del vizio, dell’egoismo, dell’egocentrismo e del bisogno di prevalere.

Ho amici, colleghi genitori, che attribuiscono al carattere dei figli i difetti dei bambini:

Non studia, è svogliato! E’ così di suo e non perché non è motivato o seguito … semplicemnte perché non vuole!

Autoconvincendosi della propria non colpevolezza, la mamma (e\o il papà) demanda all’insegnante il compito di sgridare il bambino, di assegnargli un cattivo voto o di redarguirlo.

Il bambino, per parte sua, sintetizza e identifica nell’insegnante colui che ha il ruolo di “richiamare all’ordine”; incassa le punizioni, i brutti voti e le sgridate ma quando torna a casa si fa scudo del suo carattere, quello per cui non ha voglia di studiare, e la vita procede come prima in modo “indisturbato”.

Sarebbe tutto diverso se esistessero le regole e se i genitori incominciassero a non temerne l’uso e l’applicazione. I bambini viziati sono quelli non inquadrati in un regime di regole .

Fare i capricci è per loro possibile perché non c’è un limite chiaro entro cui possono muoversi, perché manca un “no” che regga come scudo, perché non vi sono i confini e nessuna conseguenza negativa palesa ciò che è sbagliato.

La punizione non è una regola così come le percosse (fosse anche lo scappellotto o la sculacciata) non sono un modo per regolamentare la vita di un bambino.

Il genitore, se vogliamo dirla tutta, non può nemmeno delegare alla scuola o all’istruttore sportivo la sua responsabilità di educatore, non può nascondersi dietro il carattere del figlio e neanche può esimersi da essere giudice e legislatore della vita familiare.

 

I genitori sono sempre più stressati perché troppo spesso non sono concordi sull’educazione dei figli; difficilmente dialogano tra loro in merito alle linee guida da mantenere e facilmente entrano in contrasto dinnanzi ai bambini.

 

Per di più bambini e genitori condividono un pericolo della modernità: l’ansia da prestazione. Il genitore deve essere produttivo fuori casa e perfetto tra le mura domestiche, da adulto sarà ben giudicato se suo figlio, come un brillante specchio, all’esterno rifletterà a sua volta produttività e perfezione. In pratica i genitori dei bambini viziati vogliono figli perfetti e favoriscono il “vizio” spingendo il bambino ad “apparire e dimostrare, a primeggiare e vincere”.

Nei bambini viziati il primo difetto da correggere è una carenza dell’essere, devono, cioè, comprendere e manifestare cosa sono e dove stanno andando.

Per non avere bambini viziati sarebbe opportuno e giusto ispirare la vita familiare a due principi:

il buon esempio e le regole uguali per tutti.

Dare il buon esempio significa mettersi in discussione ogni giorno, momento dopo momento; equivale a non essere egoista e egocentrico nella vita quotidiana e in quella di coppia, in cui è indispensabile accordarsi per una linea educativa comune; significa imparare a chiedere scusa e a dialogare facendo sì che il bambino esterni sempre i suoi sentimenti e manifesti ogni perché.

 

Dare delle regole significa, invece, assumere su di sè il compito di orientare la vita dei figli.

 

Perché una regola sia efficace deve essere chiara, imposta prima della sua violazione, ben comprensibile e se violata non deve rimanere lettera morta. La punizione, quindi, vale come mezzo di educazione se rappresenta lo strumento di correzione conseguente alla violazione di una regola.

Se il bambino non vuole fare i compiti, la mamma e il papà si mettono a sua disposizione, lo aiutano, lo seguono, parlano con l’insegnante (non per tutelarlo ma per individuare una comune strategia di azione). Infine laddove non volesse studiare per svogliatezza o per “partito preso”, allora perderà dei diritti come i giochi, il telefono, le uscite, lo sport, ecc.

 

La regola, intesa come strumento di comprensione dei limiti dell’agire e mezzo per vivere serenamente insieme, è la prima arma dell’educazione. Essa può avvantaggiare la vita di tuo figlio e quella di tutta la famiglia.

 

Se credi che le regole possano preservare i bambini dai vizi e dai capricci, allora guarda il nostro video, completamente ispirato ad un’educazione comprensiva e dialogante in cui il genitore aiuta il figlio a volgere verso il bene:



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