Tre dei bambini superstiti di Rigopiano: ecco cosa hanno fatto nell’attesa dei soccorsi e come si sono salvati.
Ludovica, Edoardo e Samuel, sono questi i tre nomi dei bambini superstiti di Rigopiano intrappolati insieme nella sala biliardo.
Le ore in attesa dei soccorsi le hanno trascorse al buio, isolati e lontani dal conforto dei genitori ma ne sono usciti vivi.
Edoardo ha parlato alla stampa di quanto gli è tragicamente accaduto, lo ha fatto con una maturità che merita di essere condivisa e applaudita a testimonianza della grandezza d’animo di un piccolo uomo di 10 anni capace di superare una tragedia e di infondere speranza.
I bambini si trovavano nella sala biliardo, stavano giocando quando la slavina si è abbattuta come una bomba sull’hotel. Sono stati alcuni tra i superstiti adulti a paragonare la valanga a un’esplosione. L’effetto bomba ha cambiato improvvisamente e inaspettatamente lo scenario intorno ai tre piccoli ospiti della struttura.
I bambini superstiti di Rigopiano sono passati da una condizione di normalità ad una di assoluto smarrimento.
Questi piccoli d’improvviso sono rimasti in trappola, soli, al buoi, con rumori anche “sinistri” da gestire emotivamente, senza il conforto di un adulto e spaesati, con il cuore gravato dall’angosciosa preoccupazione per i genitori.
”Ho pensato alla mamma”, queste le parole di Edoardo che più di tante altre colpiscono diritte al cuore. Lui ancora non sa che quella mamma, dal cui pensiero ha tratto forza, lo ha lasciato per sempre e, insieme al papà, è volata in cielo.
La zia, che si sta prendendo cura di Edoardo, ha chiarito che non è intenzione di nessuno forzare i ricordi del bambino, loro lasciano che essi affiorino da soli e li accolgono quando il piccolo li esterna. Parlare è il miglior modo per metabolizzare, comprendere e superare.
Edoardo parlando della vicenda dimostra tutta la sua forza. Lui e Samuel hanno abbracciato Ludovica e le hanno dato coraggio, i tre bambini superstiti di Rigopiano hanno pianto insieme ma insieme hanno superato lacrime e paura.
Emerge dal racconto di Edoardo che si udiva una donna urlare e piangere, il suono straziante della sua voce ha accompagnato lungamente i piccoli rinchiusi nella sala bigliardo, ovvero in quello che rimaneva di quella sala.
Al buio i due maschietti hanno e a turno abbracciato Ludovica perché non cedesse alla paura, allo sconforto e al freddo.
Ludovica ha avuto la fortuna di riemergere dalle macerie con tutta la sua famiglia; all’opposto, Edoardo, che ha solo 10 anni ha perduto sotto la slavina sia la mamma che il papà. In ospedale, nel reparto di Pediatria del Santo Spirito di Pescara, i familiari attendono che si riprenda completamente prima di dirgli la verità. Ha accanto gli zii e i fratelli maggiori Piergiovanni e Riccardo, tutti sono straziati dal dolore ma questo piccolo uomo che ha sorretto lo spirito di altri due bambini superstiti di Rigopiano è e sarà sempre il loro orgoglio.
La salvezze della sua vita, come quella di tutti i sopravvissuti, malgrado la tragedia, rimane un piccolo miracolo.
“Mi trovavo in una stanza con altri due bambini e per tutto il tempo ho sentito la voce di una donna che piangeva e gridava aiuto. In quei momenti, però, io ho pensato alla mia mamma”, queste sono parole di Edoardo, uno dei bambini superstiti di Rigopiano. Poche parole che vanno diritte al cuore di ogni madre e di ogni donna.
All’interno dell’ospedale di Pescara si sta compiendo un miracolo dei bambini, qualcosa che non può non far riflettere, lo racconta la zia di Edoardo: tra lui e Samuel è nata un’amicizia straordinaria.
“Sono diventati inseparabili, vederli sorridere e vivere momenti di spensieratezza ci riempie il cuore di gioia” dice la donna.
Per Samuel si continua a sperare perché ancora non si hanno notizie dei genitori. Per Edoardo, invece, servono tutte le nostre preghiere affinché riesca a sopportare il dolore della perdita della madre e del padre, dovrà farlo con la stessa forza con cui ha atteso i soccorsi al buio e per molte ore.
Quel che è certo è che la mamma da lassù gli resterà per sempre accanto come un angelo custode. Lei e suo marito hanno reso un bimbo di 10 anni “un piccolo grande uomo” che già ha saputo mettere a frutto il buon lavoro che hanno fatto i genitori. L’amore riesce a manifestarsi anche nelle tragedie, questo Edoardo lo ha dimostrato a tutti e i bambini superstiti di Rigopiano incarnano e sono il vero volto della speranza.