I genitori rappresentano per ogni bambino, anche quando ormai non sono più così piccoli, una figura importante.
Sono per loro un sostegno, una guida, sono la forza che li aiuta a superare i momenti più difficili e rappresentano l’amore, quello incondizionato, che scalderà per sempre i loro cuori.
Perdere un genitore significa perdere una parte di se stessi, le fondamenta che costituiscono il nostro passato, che sorreggono il nostro presente e sulle quali verrà costruito il nostro futuro.
È una perdita che difficilmente si riesce a superare e solo chi l’ha vissuta in prima persona può comprendere.
Principe William consola una bambina orfana di padre.
Come tutti noi ben sappiamo, la principessa Diana, ossia la defunta madre del principe William, è morta all’età di 36 anni vittima di un incidente stradale avvenuto il 31 agosto del 1997 sotto il tunnel del Pont de l’Alma di Parigi.
All’epoca il principe William e suo fratello Harry avevano rispettivamente 15 e 12 anni, entrambi ancora troppo giovani per riuscire ad accettare una perdita così improvvisa, un dolore così forte che ancora oggi, a distanza di quasi 20 anni, custodiscono nel loro cuore.
Per questo motivo, ma anche per la profonda amicizia che legava Julia Samuel, fondatrice dell’associazione Child Bereavement UK, alla compianta Lady D, il Duca di Cambrigde ha dato il patrocinio all’organizzazione che ha come unico scopo quello di sostenere i bambini che hanno subito un lutto e le famiglie di questi ultimi.
Non c’è da stupirsi quindi se lo scorso 11 gennaio il principe William, accompagnato dalla moglie Kate Middleton, hanno visitato il centro che l’associazione ha realizzato a Stratford un anno fa.
Per tale occasione, i bambini rimasti orfani presenti all’evento si sono riuniti in gruppo per realizzare i “vasi della memoria”, piccoli vasi riempiti con sale colorato, ad ogni strato corrisponde un ricordo del familiare perduto.
Durante la visita, il principe William si è avvicinato ad una bambina di 9 anni, Aoife, rimasta orfana del padre morto per un tumore al pancreas quando lei aveva appena 3 anni.
Osservandola mentre realizzava il suo vaso, il futuro erede al trono d’Inghilterra, secondo in linea di successione, nel tentativo di riuscire in qualche modo a consolarla, le ha rivelato di aver subito a sua volta una grave perdita.
<<Sai cosa mi è successo? – ha esordito il principe William – Ho perso mia mamma quando ero troppo piccolo. Avevo 15 anni e mio fratello ne aveva 12. Eravamo entrambi troppo giovani>>.
Successivamente le ha chiesto se lei era solita parlare del suo papà e che ricordarlo sarebbe stato per lei molto fondamentale:
<<Parli mai di tuo padre? È importante che tu lo faccia, è fondamentale per il tuo benessere>>.
Esternare il proprio dolore, parlarne e raccontarlo a coloro che ci sono vicini contribuisce a renderlo reale ma soprattutto ad affrontarlo.
Spesso si tende ad interiorizzare il proprio malessere, a chiudersi in se stessi pensando che nessuno mai riuscirà a comprendere ciò che stiamo provando, un atteggiamento che, a lungo andare, può rivelarsi deleterio.
Come suggerisce il principe William, il primo passo per far sì che il dolore non distrugga anima e cuore è parlare, parlare della propria sofferenza, della mancanza provata per la persona cara ma soprattutto parlare di quest’ultima, in particolar modo dei momenti più belli che abbiamo vissuto con lei.
Fonte: People