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Allarme Meningite, Sintomi, Prevenzione e Vaccino

di Gioela Saga

09 Gennaio 2017

Si diffonde sempre di più l’allarme meningite, una vera e propria psicosi che si diffonde a macchia d’olio dopo altri recenti casi che hanno visto tre vittime negli ultimi sei mesi nella sola Lombardia, un aumento esponenziale in Toscana, il caso del 18enne in provincia di Napoli, solo per citare gli ultimi casi balzati ad onore di cronaca.

 

A preoccupare tante mamme è la capacità di diagnosticare in tempo la malattia tramite i sintomi e la possibilità di vaccinare i propri figli.

Allarme meningite: è allarme?

allarme meningite vaccino

 

Proprio a seguito dell’allarme meningite degli ultimi mesi, è andato aumentando in modo esponenziale la richiesta del vaccino.

 

Molto spesso però dietro la parola meningite si nascondono realtà molto diverse e dettagli che è bene conoscere per comprendere quanto, seppur seria la questione e meritevole di essere valutata attentamente, non si può e non si deve parlare di allarme!

 

Allarme meningite: che cos’è?

 

La meningite è un’infiammazione della meninge, ovvero il rivestimento del sistema nervoso centrale (cervello e midollo), può avere due origini principali: batterica o virale.

 

Nel caso di meningite virale, il decorso è nella stragrande maggioranza dei casi benigno, senza nessun tipo di conseguenze o strascichi e si risolve in 7-10 giorni.

Allarme meningite batterica: i tre ceppi

Nel caso della meningite batterica le cose si complicano sotto tutti i punti di vista. Innanzitutto non esiste un solo ceppo batterico ma si parla di 3 principali: meningococco, pneumococco e Haemophilus influenzae di tipo b (Hib).

allarme meningite vaccino

 

I Vari Tipi di Meningite

Haemophilus influenzae: quest’ultimo tipo, grazie all’introduzione della vaccinazione ha anche registrato una notevole diminuzione in termini di diffusione. Si somministra, nel primo anno di vita, con un vaccino unico chiamato esavalente, (perché contiene 6 vaccini: Difterite-Tetano-Pertosse, Polio, Epatite B e, appunto Hib) in un’unica puntura in tre dosi (3° mese-5°, tra gli 11 e i 13 mesi).

 

Pneumococco: esistono più di 90 tipi di pneumococco, il vaccino protegge da quelli che più frequentemente sono causa di malattia. Esistono due tipi di vaccino grazie ai quali la malattia grave da pneumococco è diminuita nei bambini al di sotto dei 5 anni di quasi l’80%, proteggendoli anche da casi di polmonite e otiti gravi. La vaccinazione si pratica in tre dosi come l’haemophilus influenzae.

 

Meningococco: ne esistono diversi sierogruppi: A, B, C, Y, W135, X, il più aggressivo è però quello C che insieme al B è i più frequente in Europa e Italia. Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco: il vaccino per il sierotipo C, il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y, il vaccino contro il meningococco di tipo B.

Vaccino Meningococco, Tutte le Informazioni del Sì e del No

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Allarme meningite: vaccino gratuito o no?

La vaccinazione contro il meningococco C è gratuita e prevede una sola dose a 13 mesi. Per il resto l’offerta vaccinale varia da Regione a Regione. Si può andare anche a pagare fino a 400 euro una dose in farmacia, mentre presso la ASL vengono praticati prezzi calmierati che comunque incidono in un’economia familiare normale.

 

La vaccinazione negli adulti non è un’indicazione di prassi a meno che non ci siano fattori di rischio ben determinati o contesti particolari in cui viene poi offerta gratuitamente, come in Toscana, o avverrà da settimana prossima in Campania, rivolgendosi alla ASL o facendosi prescrivere il vaccino dal proprio medico di base.

Non bisogna dimenticare che c’è poi un 20% circa di persone che sono portatrici sane, ovvero non presentano i sintomi della malattia ma sono dei vettori per poter contagiare gli altri. Questo fattore è molto importante e da valutare, pare che abbia a che fare direttamente soprattutto con i casi in Toscana, dove il ceppo si è dimostrato particolarmente virulento e aggressivo.

Allarme meningite: Chi viene prevalentemente colpito dalla meningite

I soggetti a rischio sono i bambini molto piccoli fino a 5 anni, gli adolescenti, i ragazzi intorno ai 25 anni e gli anziani, o in generale tutti quelli che possono avere un sistema immunitario compromesso per qualche ragione.

 

La meningite si trasmette per via aerea con un contatto ravvicinato ma anche stare nella stessa stanza può essere rischioso, tanto che, chi ha passato anche solo poche ore con una persona malata, viene sottoposto a terapia di profilassi antibiotica per sicurezza.

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L’incubazione è di 3-4 giorni e i sintomi sono: febbre elevata, cefalea intensa, rigidità nucale e del collo, vomito a getto che già indica un danno cerebrale, macchie sulla pelle sintomo di sepsi, sensi alterati.

 

Solo una puntura lombare è in grado di stabilire con certezza la presenza della malattia e di quale ceppo si tratti, le prime 48-72 ore sono fondamentali per individuare la malattia e porre il soggetto sotto cura antibiotica. 3 persone su 10 riportano danni permanenti alla vista o ad un arto, il 10% incorre in una forma fulminante che porta alla morte entro 24 ore.

Dunque a fronte di tutto ciò perché è ancora un allarme ingiustificato?

Gli ultimi casi hanno portato agli onori delle cronache la meningite ribaltando quasi la posizione antivaccinale generale che si stava affermando come trend in crescita negli ultimi mesi. Come dire che finché si scherza e si ipotizza ok, ma ora che si fa sul serio sappiamo tutti che il vaccino è davvero l’unico mezzo efficace per poter debellare la malattia.

 

Malgrado questa posizione sia confermata da tutti gli esperti accreditati, ciò non toglie di considerare questa corsa al vaccino come un allarmismo inutile.

Il panico è senza dubbio infondato per un allarme meningite.

 

Secondo i dati raccolti da Federfarma, nel 2016 in Italia c’è stato un caso di meningite B o C ogni due giorni, ossia 178 tra gennaio e il 16 novembre, tra cui 9 le vittime del Meningococco C. Lo dicono le statistiche dell’Istituto superiore di Sanità (se vengono comprese, invece, anche le forme più blande si arriva a 1.376 casi). Il trend è stabile, c’è solo una leggera crescita rispetto agli anni precedenti (0,23 nel 2012, 0,29 nel 2013, 0,27 nel 2014).

 

Lo conferma anche l’analisi Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità: non siamo di fronte ad un’emergenza, i dati sono nella norma.

 

“Nella maggior parte delle regioni l’andamento è pressoché lo stesso nel triennio 2011-2014, tranne che in Toscana dove c’è stato un marcato aumento di casi di meningococco C negli adulti (35 diagnosi solo nel 2016). Tale crescita ha portato la Regione a implementare una campagna straordinaria di vaccinazione.”

 

L’incidenza globale rimane a livelli medio-bassi.

 

Tutto qui: per quanto la situazione meriti attenzione ed è anche un’occasione proprio per sensibilizzare giustamente rispetto alle vaccinazioni e alla loro importanza senza però giustificare nel modo più assoluto un allarme meningite vero e proprio.

 

Dunque: sì alla vaccinazione nei tempi e modi opportuni senza psicosi.

Meningite Menigococcica: Sintomi, Prevenzione e Cura



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