La foto è alquanto eloquente, anche se inizialmente si è pensato che quelle orribili macchie rosse visibili sul corpo del bimbo di 3 mesi ricoverato in ospedale fossero scottature dovute ad un’impropria ed eccessiva esposizione alla luce del sole.
Questa supposizione è stata immediatamente smentita dalla madre del piccolo che, al contrario, ha affermato che quella reazione fosse dovuta alla crema solare con fattore di protezione 50+ che aveva usato poco prima che comparisse l’eritema.
Bimbo di 3 mesi ricoverato: mamma accusa crema solare.
I fatti risalgono ad alcuni giorni fa, precisamente a martedì 3 gennaio quando Jessie Swan, una donna residente ad Hatton Vale, città situata a sud-est del Queensland, stato australiano con capoluogo Brisbane, ha postato sulla pagina ufficiale facebook Cancer Council Australia la foto del suo bimbo di 3 mesi ricoverato in ospedale per un’eruzione cutanea dovuta, a suo dire, ad una crema solare da loro venduta.
Il Cancer Council Australia è un’organizzazione non-profit impegnata nella raccolta fondi pe finanziare le ricerche indipendenti sul cancro e nel fornire informazioni su cure e prevenzione.
L’organizzazione si occupa inoltre della vendita di prodotti (occhiali, indumenti, creme solari, etc.) dermatologicamente testati ed approvati dalla Therapeutic Goods Administration (TGA), un organismo del dipartimento della salute dell’Australia che si occupa della valutazione e del monitoraggio dei prodotti terapeutici.
Nel suddetto post, la signora Swan scrive:
<<Questo è mio figlio di 3 mesi. Non è stato sotto il sole, stava semplicemente all’aria aperta così gli ho messo la protezione solare nell’eventualità. Siamo stati in ospedale per 3 giorni e 2 notti fino ad ora cercando di trattare questa orribile eruzione cutanea causata dalla vostra crema solare 50+ Peppa Pig>>.
Successivamente la mamma del bimbo di 3 mesi ricoverato, la cui foto è divenuta virale in poco tempo, ha invitato tutti a non acquistare il prodotto, specificando in seguito – rettifica dovuta anche alle varie accuse di incuria e poca attenzione verso il figlio che alcuni utenti le avevano rivolto – che il rossore non erano scottature bensì una reazione alla crema solare.
In un ulteriore commento al post, la donna ha inoltre chiarito che il suo non voleva essere un attacco mirato al Cancer Council Australia perché in passato aveva usato sul bimbo di 3 mesi ricoverato in ospedale un altro tipo di crema solare da loro venduta senza riscontrare alcun problema.
È rimasta quindi stupita della reazione scaturita da questo prodotto e si augura che si tratti semplicemente di uno specifico lotto.
In ultimo la signora Swan specifica che suo figlio non fosse stato esposto al sole in modo diretto, che ha trascorso tutto il tempo all’ombra e che l’eritema è aumentato e peggiorato una volta giunta in ospedale, quando non erano più all’aria aperta.
Bimbo di 3 mesi ricoverato: la risposta del Cancer Council.
L’organizzazione non-profit ha risposto in modo tempestivo all’appello della mamma del bimbo di 3 mesi ricoverato in ospedale a causa del forte eritema.
Uno degli amministratori della pagina facebook infatti, poco dopo la pubblicazione del suddetto post, hanno chiesto alla cliente un contatto privato al fine di poter approfondire con lei la questione.
Successivamente, attraverso un commento generale rivolto ai tanti e diversi utenti intervenuti nella discussione, alcuni dei quali avevano raccontato di aver avuto esperienze simili a quella dei Swan con il medesimo prodotto o con altri specifici, la Cancer Council ha chiarito che:
<<la protezione solare è stata formulata per essere adatta il più possibile alle pelli delicate. Ha un livello inferiore di principi attivi rispetto ad altri prodotti e abbiamo selezionato conservanti che sono noti per essere i più delicati sulla pelle […] Ogni prodotto che rilasciamo sul mercato è approvato dalla TGA e soddisfa le severe norme di regolamentazione e di qualità>>.
Nel ricordare che il prodotto è inoltre dermatologicamente testato, l’organizzazione non può tuttavia escludere il verificarsi di reazioni allergiche diverse ed individuali, per tale motivo si consiglia sempre di effettuare un patch test per escludere o confermare eventuali sensibilità della pelle.
Il bimbo di 3 mesi ricoverato per fortuna è tornato a casa, l’eritema è andato via via migliorando. Nel contempo l’organizzazione sta raccogliendo le segnalazioni di coloro che hanno vissuto esperienze analoghe al fine di poter raccogliere ulteriori informazioni al riguardo.