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Crescere bene un figlio: l’esempio di una mamma di cuore

di Federica Federico

19 Dicembre 2016

Il successo di un figlio dipende grandemente da chi se ne prende cura, in questo senso la famiglia conta più di qualsiasi altra cellula nel tessuto sociale. Crescere bene un figlio, sia esso di pancia o di cuore, vuol dire dargli opportunità e metterlo sulla buona strada.

In questo senso una buana mamme e un buon papà sono coloro che sanno rintracciare e sfruttare le opportunità di crescita, successo e costruzione di una vita intera.

Per crescere bene un figlio ci vuole tanto amore, tanta dedizione e profondamente è indispensabile tanto altruismo.

L’altruismo è un aspetto della genitorialità che spesso viene incarnato palesemente dalle mamme e dai papà di cuore. I genitori d’elezione riescono a donare tutto della propria vita indipendentemente da un legame gestazione o biologico. E questa attestazione d’amore è tanto emblematica quanto importante, essa è testimonianza di vita ed esempio di profondo bene.

Crescere Bene un Figlio: l’Esempio di una Mamma di Cuore

Crescere bene un figlio
Foto diritto d’autore: paulphoto© 123RF.com – ID Immagine: 89185375 con licenza d’uso.

Dalla città russa di Jaroslavl’, a nord di Mosca, arrivala storia di una mamma di cuore carica di altruismo e amore, una vicenda che richiama i sentimenti più profondi della genitorialità e che in sé insegna che per crescere bene un figlio non basta metterlo al mondo perché amarlo vale più di ogni legame di sangue.

 

Liza Verbitskaya aveva solo 1 anno quando è stata abbandonata da sua madre, la donna la lasciò sola e incustodita in una casa disabitata. Che questa splendida bambina sia ancora in vita lo si deve solo agli abitanti della zona che avvertendone il pianto e i lamenti allettarono le autorità.

L’amore è la prima condizione necessaria e indispensabile per crescere bene un figlio, lo dimostra la mamma di cuore di Liza Verbitskaya .

Quando Liza Verbitskaya fu trovata versava in condizioni di abbandono toltale: la scarsa igiene, la denutrizione e la solitudine in cui era stata lasciata resero necessario l’intervento dei medici e un lungo ricovero ospedaliero.

Il cuore della piccola era vuoto, lei era stata completamente abbandonata, e il suo fisico era provato,aveva un’anca rotta, era malnutrita e sporca.

I media russi hanno raccontato la storia di Liza Verbitskaya 11 anni dopo il suo ritrovamento e il video che ha reso nota al mondo la sua verità è stato diffuso nel novembre del 2014.

Dall’abbandono al 2014 sono trascorsi 11 anni, perché la piccola Liza Verbitskaya è assurta agli onori della cronaca dopo tanto tempo?

Se crescere bene un figlio vuol dire scoprirne i talenti e assicurarne la cura, allora la mamma adottiva di Liza ha fatto un ottimo lavoro!

 

Mentre la piccola era in ospedale, quando ancora era terrorizzata e diffidenze verso gli adulti, quando la sua anca ne comprometteva la buona deambulazione e la salute vacillava per essere rimasta diversi giorni senza cibo, Inna Nika assisteva suo figlio nello stesso nosocomio.

Liza dalla stanza accanto si lamentava con pianti strazianti. Quando Inna vide la bambina tra loro fu amore a prima vistar da quel giorno, la donna continuò a portarle ogni cosa di cui avesse bisogno pannolini, vestiti, generi di prima necessità e affetto materno.

Inna era già due volte mamme, ma nell’assistere Liza lo divenne per la terza volta! Così quando la piccola fu pronta a lasciare il reparto Inna si rivolse alla struttura che l’avrebbe accolta per avanzare richiesta di adozione.

Liza è diventata la terza figlia di Inna. Le autorità avevano cercato invano la mamma biologica.

L’anca rotta aveva lasciato in Liza un serio strascico: la bambina manifestava dei problemi di deambulazione. Mentre l’abbandono aveva scavato un vuoto: la bambina manifestava grande diffidenza verso il prossimo.

 

Inna iscrisse Liza a una scuola di ballo certa che lo sport ne avrebbe sorretto fisico e cuore, e così fu. La passione per la danza, complice la bellezza inusuale della bambina ha fatto sì che la piccola fosse notata e in Russia Liza ha conquistai una certa fama.

Liza è una bambina felice, la sua storia dimostra che per crescere bene un figlio non serve solo partorirlo e nemmeno basta sfamarlo, occorre, piuttosto, consentirgli di essere amato.

 


 

Liza, appena 12enne, ha vinto diverse gare di danza ed è stata più volte incoronata reginetta di bellezza. In qualche modo è diventata popolare.

E’ assurta agli onori della cronaca non solo per questa sua popolarità, ma anche perché la mamma biologica, dopo anni di silenzio, è riemersa dal passato insistendo per incontrare sua “figlia”.

La mamma biologica di Liza l’ha riconosciuta in televisione e ha provato a contattarla. Tutti i diritti che la donna rivendica sulla figlia le sono stati negati. La mamma è chi cresce, chi ama, chi segue, chi accoglie … chi vive.

Due anni fa, alla data di diffusione della storia di Liza, il giudice rimise alla ragazza la scelta sull’opportunità di incontrare o meno la sua mamma di pancia. Non è dato sapere cosa abbia deciso la bambina.

 

Questa storia , però, merita di essere condivisa perché apre uno squarcio sull’importanza delle adozioni, sulla necessità di chiedere e pretendere un iter più vicino ai bisogni del bambino e forse sull’umanità dell’accoglienza.

Ricordiamoci sempre che per crescere bene un figlio non conta il sangue ma l’amore.

 

 

Nota per il lettore: mentre la foto di copertina è un’immagine di repertorio, quelle nel testo sono tutte foto della bambina e della sua mamma di cuore.



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