Quando si è in dolce attesa sono tanti i dubbi che riguardano gli alimenti, ciò che si può mangiare liberamente, ciò che è meglio limitare, ciò che conviene eliminare del tutto e i cibi che possono essere addirittura pericolosi per la salute di mamma e bambino.
Oggi parliamo della soia in quanto una domanda ricorrente che viene fatta è: è possibile mangiare soia in gravidanza?
Mangiare soia in gravidanza: i consigli della nutrizionista.
Come sempre prima di tutto occorre capire di che alimento stiamo parlando in modo da farci già un’idea degli eventuali benefici o danni che esso potrebbe dare o causare.
La soia appartiene alla categoria dei legumi che ultimamente si sta affermando sulla nostra tavola, data la sua ricchezza in proteine.
Proprio per la sua abbondanza di proteine vegetali, la soia si adatta perfettamente alle diete vegetariane e a quelle vegane, che escludono gli alimenti di origine animale, nel caso dei vegani compresi i derivati, come latte e uova.
Se l’utilizzo di questo legume è molto antico in alcune parti del mondo come la Cina (in cui viene coltivata e usata come alimento da tempi molto antichi, che risalgono a circa il 3000 A.C.), da noi si sta affermando nelle ultime decine di anni.
La soia la ritroviamo sotto diverse forme:
- il latte di soia, molto ricco di proteine, povera di grassi e privo di colesterolo. Esistono in commercio anche formulazioni ricche di calcio e vitamina B1, adatte a chi segue una alimentazione priva di alimenti di origine animale e quindi più povera di calcio e senza vitamina B12.
- La farina di soia, ricca di proteine, povera di carboidrati
- L’olio di soia
- Il tofu, prodotto a partire dal latte di soia
- Il tempeh, prodotto dai semi fermentati
Ci sono poi altri alimenti prodotti a partire dalla soia, meno conosciuti e utilizzati da noi come il miso, il tamari, il natto.
Essendo un legume, la soia apporta numerosi benefici, è ricca di fibre, calcio, ferro per cui non va assolutamente esclusa anche nella dieta della gestante, proprio come tutti gli altri legumi.
La dieta mediterranea prevede un consumo di legumi pari a tre volte alla settimana, e nella settimana è bene introdurre lenticchie, fagioli, ceci, fave, piselli e anche la soia.
Perché non si dovrebbe poter mangiare soia in gravidanza?
La soia contiene isoflavoni, dei fitoestrogeni (estrogeni vegetali) e questo aspetto la rende spesso oggetto di dibattiti.
È vero che questi estrogeni si legano agli stessi recettori degli estrogeni e possono scatenare delle reazioni. Uno studio condotto qualche anno fa aveva dimostrato degli effetti indesiderati sul feto con una dieta ad alto consumo di soia e derivati durante la gravidanza. Lo studio però era stato condotto sui ratti, specie diverse rispetto all’uomo.
Ma dato il risultato è comunque raccomandata una limitazione nel consumo di soia durante la gravidanza ma ciò non significa che mangiare soia in gravidanza è totalmente vietato!
D’altro canto se osserviamo le popolazioni asiatiche che consumano molta soia non ci sono effetti negativi in gravidanza.
Una gestante vegetariana o vegana non deve rinunciare completamente alla soia, piuttosto mangiare soia in gravidanza con moderazione. Stessa cosa vale per le donne in dolce attesa che sono intolleranti al lattosio e che consumano in alternativa latti e formaggi vegetali prodotti a partire dalla soia.
Per tutte queste donne può essere opportuno formulare dei piani dietetici personalizzati che vedano anche la presenza della soia entro una certa soglia.
Spesso la disinformazione crea falsi allarmismi per cui molte donne vivono nel terrore e concludono che mangiare soia in gravidanza è assolutamente vietato perché causa danni al feto.
Per ridurre l’introduzione della soia in gravidanza, le gestanti possono introdurre più spesso altri legumi, alternare il latte di soia con altri tipi di latte vegetale, come il latte di riso, di mandorla, di avena.
Le donne che aspettano un bambino e sono intolleranti al lattosio possono optare per i latticini delattosati piuttosto che abusare di prodotti derivati dalla soia.