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Evitano di far Nascere il Neonato per Finire il Turno

di Maria Corbisiero

06 Dicembre 2016

Una vicenda agghiacciante che ha trasformato il giorno più bello di una mamma in un vero e proprio incubo che si ripercuoterà a vita sul suo bambino, vera vittima della negligenza di 3 dottoresse.

 

Due di loro infatti avrebbero evitato di far nascere il neonato con un cesareo d’urgenza per finire in tempo il proprio turno di lavoro, falsando i tracciati attraverso la somministrazione di un farmaco. Inoltre non avrebbero segnalato le difficoltà della gestante ai colleghi che sarebbero subentrati poco dopo.

Evitano di far nascere il neonato per finire il turno: i fatti.

Evitano di far Nascere il Neonato per Finire il Turno

L’episodio risale al 2 luglio del 2015, le indagini, avviate dalla Procura distrettuale di Catania dopo la denuncia dei familiari della donna e del bambino, avevano lo scopo di accertare eventuali responsabilità.

Un’inchiesta che oggi ha portato alla sospensione delle 3 dottoresse, due delle quali hanno evitato di far nascere il neonato con un cesareo d’urgenza, che, in quel drammatico giorno, hanno assistito la gestante e che, ad oggi, prima della notifica di sospensione, prestavano ancora servizio presso l’ospedale Santo Bambino di Catania.

 

Da una prima ricostruzione emerge che la futura mamma, pur essendo entrata in travaglio, aveva difficoltà a partorire. Gli investigatori hanno riscontrato che, durante quella fase, la gestante aveva avuto 5 episodi di brachicardia in circa un’ora, condizione per la quale sarebbe richiesto un immediato cesareo.

Le due dottoresse, al fine di prolungare il loro turno di lavoro, hanno scelto di non far nascere il neonato effettuando un intervento d’urgenza ma, come riportato dalle fonti stampa giornalistiche, avrebbero addirittura somministrato alla madre dell’atropina in modo da simulare “una regolarità del tracciato in realtà non sussistente”.

 

Ad aggravare le accuse contro i due medici, attualmente sospesi rispettivamente per un anno e per sei mesi, sarebbe stato la mancata comunicazione delle reali condizioni della paziente ai medici che le avrebbero sostituite nelle ore successive.

Per quanto riguarda il terzo medico, la Procura ha deciso di sospendere anche lei per un periodo pari a 4 mesi perché, pur non essendo consapevole di quanto fosse accaduto in precedenza, ha comunque evitato di far nascere il neonato con un taglio cesareo.

Sul portale del tgcom24 si legge che la dottoressa ha praticato “alla paziente per due volte le manovre di Kristeller, pratica bandita dalle linee guida, nonostante un tracciato non rassicurante e non contattava in tempo il neonatologo che effettuava il proprio intervento di rianimazione con gravissimo ritardo”.

 

Il piccolo, nato con un parto naturale, aveva un giro di cordone ombelicale attorno al collo. Tale condizione, nonché il ritardo della nascita ed il mancato tempestivo intervento da parte del neonatologo, hanno fatto si che il bambino riportasse gravi lesioni motorie e cerebrali come “encefalopatia ipossico-ischemica, tetra paresi spastica, grave ritardo neuro psicomotorio, indebolimento del tronco neuroencefalico”.

Evitano di far nascere il neonato per finire il turno: avviate altre due indagini.

Evitano di far Nascere il Neonato per Finire il Turno

In seguito a quanto emerso sulle tre dottoresse che hanno evitato di far nascere il neonato con un cesareo d’urgenza, la Procura di Catania ha deciso di aprire un ulteriore fascicolo atto ad accertare o smentire il sospetto che il personale sanitario dell’ospedale Santo Bambino sia solito redigere le cartelle cliniche solo dopo l’insorgenza di avvenimenti clinicamente importanti.

Tale prassi, secondo i magistrati, consente “occultare le prove di eventuali responsabilità mediche”.

 

Al fine di chiarire queste ultime accuse, il dirigente dell’ospedale Santo Bambino di catania, Paolo Cantaro, ha reso noto attraverso la stampa di aver avviato un’indagine interna e di aver provveduto alla sospensione immediata dei tre medici.

 

Fonti: Tgcom24 Corriere della SeraLa Stampa



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