Quando una mamma viene ritenuta responsabile della morte della propria figlia, questa è già la peggiore sentenza che si possa avere, gli anni di prigione certo contano ma conteranno ancora di più tutti gli anni a venire che si dovranno passare con il senso di colpa che non cesserà mai.
Per questo un giudice ha stabilito di dare “solo” tre anni di carcere ad una mamma ritenuta colpevole della morte della propria bambina di soli due anni. Quando una figlia muore in un incidente, muore anche una parte dei genitori e ancora di più, se ne hanno responsabilità, la ferita è profonda e terribile.
Figlia muore in un incidente stradale causato dalla mamma
Tori è una mamma di soli 21 anni e le era stata ritirata la patente già qualche mese fa per guida pericolosa.
Poi l’evento fatale in cui sua figlia muore tragicamente mentre lei stava guidando la sua vettura, incurante del fatto di non avere con sé i documenti.
Mentre stava guidando ha un colpo di sonno e perde il controllo dell’auto che finisce contro un pilastro di cemento armato.
La figlia muore in un incidente ma non è una tragica fatalità: le colpe della mamma sono tante
Quando Tori decide di usare la macchina, nonostante le siano stati già ritirati i documenti, posiziona la piccola Jannali sul sedile davanti, proprio accanto a lei, e senza nessuna protezione!
Ma non è tutto, davanti al giudice Tori ammette di aver fumato cannabis prima di mettersi alla guida, di non essere stata sufficientemente lucida perché era un periodo in cui non riusciva a dormire quasi mai e di aver anche fatto uso di stupefacenti prima di uscire, nella fattispecie, aveva assunto dell’ice, una droga a base di metanfetammine, con un effetto molto prolungato di dissociazione dalla realtà e di percezione del pericolo.
Tori non avrebbe potuto guidare non accompagnata, il divieto era per tre mesi e lei lo ha completamente disatteso.
Sono dunque tanti i motivi per cui questa mamma si sentirà per sempre in colpa per la figlia che muore così tragicamente.
I giudice nella sentenza per la mamma colpevole della figlia che muore in un incidente, ha tenuto conto di diversi fattori
Tori ha avuto un’infanzia difficile, ha subito abusi in famiglia, di vario tipo, ha commesso crimini fin da giovanissima ed era sotto l’effetto evidente di droghe. Fuma cannabis dall’età di 14 anni e poi ha iniziato ad assumere anche ice. Le sue esperienze di vita sono state sempre drammatiche e probabilmente anche frutto della società che in parte non ha saputo proteggerla ed aiutarla, almeno così pensa il giudice che ha sentenziato al processo e ha parlato per ultimo alla giuria.
Il senso di colpa che la accompagnerà per sempre, per il giudice è stato motivo sufficiente, con le attenuanti, per non infliggerle più di tre anni di carcere, tra cui i primi 18 già passati in custodia.
Quando è arrivata la polizia dopo che la figlia muore in un incidente così drammatico, Tori era già sotto shock e gridava istericamente verso la macchina.
Al giudice la mamma ha scritto che la sua vita è cambiata perché ciò che ha fatto non ha solo avuto effetti su di lei ma anche su colei che amava di più al mondo e non se lo perdonerà mai. Tori stessa si aspettava una sentenza più dura nei suoi confronti.
Le possiamo solo augurare di fare pace con se stessa e con i suoi fantasmi, sperando che non debbano più accadere cose simili per dare una svolta definitiva nella propria vita.
Papà e due Figli Perdono la Vita in un Incidente d’Auto
Fonte: The Herald.com