Noi mamme siamo abituate a vedere le foto delle recite scolastiche e delle gite pubblicate su Facebook e Whatsapp, nei vasti gruppi di mamme come nei singoli profili personali dei genitori. Pubblicare le foto di gite e recite scolastiche sui social network non è però lecito né legale senza l’autorizzazione di chi ne è parte o, se minore, dei genitori.
Non tutte le mamme sanno che pubblicare le foto di gite e recite scolastiche sui social network, rendendole fruibili a un vasto pubblico di “estranei”, rappresenta di per sé un reato anche perseguibile legalmente.
La pubblicazione delle immagini che ritraggono i bambini nel contesto classe è ammessa solo per uso privato (e ciò vale anche per i gruppi sportivi o parrocchiali, come per le feste private).
Quello privato è un uso che anche Facebook ammette settando la condizione di pubblicazione: “Solo io”, ovvero limitando la visibilità dell’immagine al proprio dispositivo.
Il Garante della privacy prende una posizione netta sul tema ammettendo che è lecito pubblicare le foto di gite e recite scolastiche solo per uso personale o strettamente familiare. Pertanto è illecita la pubblicazione non autorizzata di dette immagini su canali di larga fruizione come Facebook senza limiti di privacy o gruppi ampi su Whatsapp. Peggio ancora quando le immagini finiscono su gruppi aperti o vengono immesse con visibilità pubblica accessibile a tutti senza limitazioni di sorta. Le stesse regole valgono per i video.
Per pubblicare le foto di gite e recite scolastiche, che immortalino sì i nostri figli ma in un contesto ampio e accanto a molti altri bimbi, è indispensabile chiedere una esplicita autorizzazione ai genitori o a chi esercita la potestà sui bambini fotografati.
Costituisce quindi reato, perseguibile ai sensi di legge, pubblicare, senza la preventiva ed esplicitata autorizzazione dei genitori, le foto di gite e recite scolastiche in cui compaiano più minori. La pubblicazione incarna una violazione della privacy ogni qual volta la foto diviene accessibile a persone estranee allo stretto nucleo familiare di un bambino coinvolto nell’immagine.
Pubblicare le foto di gite e recite scolastiche senza preventiva autorizzazione configura un reato punibile con una pena carceraria sino a due anni.
Al di là dell’aspetto delittuoso, la pubblicazione delle immagini di bambini diversi da nostro figlio dovrebbe essere limitata per un generico rispetto della libertà altrui: sono solo i genitori a poter disporre delle immagini del proprio bimbo!