<<Tutti coloro che hanno seguito questo caso sono rimasti profondamente colpiti dagli atti brutali che Eden è stato costretto a sopportare, il tutto fatto da un uomo che avrebbe dovuto proteggerlo>>.
Queste le dure parole che il portavoce della NSPCC (National Society for the Prevention of Cruelty to Children), la società nazionale che si occupa della protezione dei minori nel Regno Unito, ha usato per descrivere lo strazio che il piccolo Eden ha dovuto subire per mano di suo padre nella sua breve vita.
Bimbo di 2 mesi morto: il padre lo aveva scosso.
I fatti, che vedono coinvolto in prima persona il 39enne Easton Robinson, il padre di Eden, il bimbo di 2 mesi morto, risalgono a due anni fa, per l’esattezza all’8 novembre del 2014.
In quel tragico giorno, i paramedici accorsi in casa dell’uomo dopo esser stati contattati, trovarono nella camera da letto il piccolo corpo esanime.
Trasportato d’urgenza in ospedale, il personale dell’ambulanza prima e i medici del nosocomio poi hanno tentato di rianimarlo, con successo, per circa 26 minuti. Purtroppo però le lesioni riportate al cervello, dovute ad una forte scossa, erano troppo gravi per consentire ad Eden di vivere.
Così, pochi giorni dopo, l’11 novembre, il bambino si spense tra le braccia della madre.
L’autopsia effettuata in seguito sul corpo del bimbo di 2 mesi morto evidenziò lesioni localizzate in ben 23 distinte aree, alcune risalienti a sei settimane prima della morte.
Ciò spinse gli inquirenti a sospettare di Easton Robinson, accusato in seguito di aver ucciso suo figlio dopo averlo scosso.
Bimbo di 2 mesi morto: il processo.
Dichiaratosi innocente, definendo il tutto un tragico incidente, il padre del bimbo di 2 mesi morto per esser stato scosso ha sempre respinto le accuse, situazione che ha prolungato il processo per circa due anni.
La sentenza infatti è stata data solo di recente, ossia nella prima settimana di novembre quando la giuria ha dichiarato Robinson non colpevole di omicidio ma lo ha condannato a 12 anni di carcere con l’accusa di omicidio colposo.
Durante la sentenza è stato dichiarato che:
<<L’esame medico ha rivelato in Eden un diffuso sanguinamento all’interno delle membrane che rivestono il cervello. Dopo la morte, è stata rilevata una lesione del tronco cerebrale e anche un sanguinamento nella colonna vertebrale causato dalla “flessione” della schiena, in linea con una scossa>>.
In altre parole, a provocare la morte di Eden è stata una forte scossa, è infatti possibile che il padre lo avesse scosso con tanta violenza da provocargli gravi lesioni al cervello.
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La giuria inoltre ha tenuto in considerazione le diverse lesioni, tra cui alcune fratture, che, secondo i medici, risalivano a diverse settimane prima della morte.
Ciò ha portato all’ipotesi che il padre, una volta rimasto solo con il bambino, fosse solito maltrattare il piccolo.
La madre, del tutto ignara di quanto accadeva in sua assenza – il bimbo di 2 mesi morto era il frutto di una notte di passione tra i due che avevano deciso, di comune accordo, di tenere il piccolo pur restando separati – durante il processo ha affermato di esser stata ingannata dall’uomo che avrebbe dovuto proteggere suo figlio e non ucciderlo.
Oggi resta solo il dolore per quel piccolo angelo che, per fortuna, ha ottenuto un po’ di giustizia.
Fonti: BBC – Daily Mail – Nottingham Post