Dopo ben 5 anni di assenza dalle scene, sia per quanto concerne il cinema, il teatro e la televisione, salvo due eccezioni per il grande schermo, la nota attrice italiana Giovanna Mezzogiorno ritorna al cinema con “Come diventare grandi nonostante i genitori”, un film che parla del conflittuale rapporto tra la scuola e la famiglia e dell’impegnativo periodo di crescita dei figli, l’adolescenza.
Giovanna Mezzogiorno si racconta come mamma e come figlia.
Come detto in precedenza, l’attrice romana, classe 1974, ha trascorso un lungo periodo di pausa, decidendo, un po’ forzatamente e un po’ per sua volontà, come lei stessa racconta nel corso di una recente intervista, di dedicarsi ai suoi due bambini.
Nati il 26 agosto del 2011, Leone e Zeno, i gemellini di Giovanna Mezzogiorno e di Alessio Fugolo, il macchinista che l’interprete de “L’ultimo bacio” ha sposato nel 2009 con un rito civile, si sono rivelati molto impegnativi.
A rivelarlo al magazine Vanity Fair la loro mamma che ha così dichiarato:
<<È stata una lunga pausa, da una parte voluta e dall’altra forzata. La maternità è una gioia, ma che fatica. Con due gemelli poi è ancora un’altra storia. Dopo il parto non ero in grado di rimettermi subito a lavorare, lo ammetto: la gravidanza mi ha distrutta, ho impiegato tre anni per riprendermi>>.
Le parole di Giovanna Mezzogiorno mettono in evidenza l’impegno che ogni genitore si assume e a cui va incontro nel momento in cui decide di dare vita ad un piccolo miracolo.
Avere un figlio equivale a stravolgere la propria vita, a godere di un’immensa gioia considerando però che la stessa può essere minata dai tanti dubbi, dalle tante paure e dalle tante insicurezze che la maternità e la paternità comportano.
Diventare genitore equivale ad affrontare un’impervia e tortuosa salita alla fine della quale ci aspetta uno spettacolo meraviglioso: la felicità dei nostri bambini.
Giovanna Mezzogiorno, come la maggior parte delle mamme, ha deciso di affrontare questo percorso forte delle sue radici familiari, un perfetto connubio tra la rigidità di suo padre e la permissività della madre.
Figlia d’arte – suo padre era Vittorio Mezzogiorno, attore scomparso prematuramente nel 1994 all’età di 52 anni, di Cecilia Sacchi, attrice scomparsa nel 2010 – nel corso della succitata intervista Giovanna Mezzogiorno ricorda l’educazione ricevuta dai suoi genitori, la stessa che oggi sta cercando di mettere in pratica nei confronti dei suoi bambini:
<<Ho avuto una madre tollerante e un padre severo. Andavo molto male a scuola e quindi capisco la sua preoccupazione, ma si creavano forti tensioni in casa e provavo rancore. Questa severità comunque mi ha formato. Anche io ho imparato a dire tanti no, che mi hanno permesso di costruire una carriera duratura. I no in qualche modo ti aiutano a difenderti nella vita>>.
Forte della donna che è diventata, l’attrice cerca di adottare la stessa severità di suo padre con i suoi due maschietti e rivela quanto sia importante “dosare” la severità, ossia imparare a distinguere i “no” educativi da quelli fini a se stessi:
<<Ovviamente facciamo fatica a dire no (facendo riferimento anche a suo marito – ndr), sono più facili i sì, e a volte cediamo. L’importante è non essere severi senza giusta causa: l’autoritarismo fine a se stesso non serve. Dare delle regole è fondamentale, soprattutto con due figli maschi>>.
Mamme dei maschietti, in particolar modo gemelli, siete d’accordo?
Fonte: Vanity Fair