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Bambino Deve Assumere Medicinali Durante le Ore Scolastiche: chi Ne è Responsabile

di Federica Federico

08 Novembre 2016

Ogni bambino, si dal momento in cui viene al mondo, vanta una serie di diritti: tra questi il diritto all’istruzione (e quindi l’accesso alla scuola) e il diritto alla salute. Chi è mamma di un bambino sano non si è forse mai soffermata sulla compatibilità pratica tra questi due diritti: cosa si fa quando il bambino deve assumere medicinali durante le ore scolastiche (anche quotidianamente) o quando è esposto, per condizioni precise di salute, a possibili emergenze?

In caso di patologie come diabete, asma o allergie capita o può accadere che il bimbo debba fare uso di farmaci nelle ore della giornata che coincidono con l’orario scolastico. Si può trattare di un’esigenza costante, ciò avviene quando il bambino ha un piano di cura che prevede somministrazioni precise ad orari precisi, oppure il medicinale può servire “improvvisamente” per far fronte ad un’emergenza.

Se il bambino deve assumere medicinali durante le ore scolastiche, chi si fa carico della sua salute?

Attualmente la disciplina della materia fa capo al “Documento congiunto del Ministero dell’Istruzione e della Salute” datato 25 novembre 2005.

Detto documento contiene le raccomandazioni relative alla tutela della salute di ogni studente quando il bambino deve assumere medicinali durante le ore scolastiche, considerando anche le ipotesi di emergenza.

bambino deve assumere medicinali durante le ore scolastiche

I genitori dei piccoli pazienti devono presentare formale richiesta al dirigente, questi deve controllare che all’interno dell’istituto vi sia un locale idoneo alla conservazione dei medicinali e deve chiedere la disponibilità dei docenti o del personale Ata a farsi carico dell’atto di somministrazione. In mancanza di alcuna disponibilità, il dirigente può rivolgersi ad associazioni o enti riconosciuti eoperanti sul territorio nazionale, prendendo accordi sempre in concerto con la famiglia.

Per le emergenze resta salvo il ricorso al servizio di urgenza attraverso il numero unico 112.

Il bambino deve assumere medicinali durante le ore scolastiche, le raccomandazioni di cui al documento vigente e appena sintetizzato sono carenti, perché?

Innanzitutto la scuola non si fa carico del bambino e della sua speciale salute, la disponibilità alla somministrazione non è obbligatoria e può, dunque, essere negata da tutti.

Resta salva la possibilità dei genitori di accedere a scuola con le medicine e negli orari utili per le eventuali dosi, ma ciò non facilita la vita familiare e può rappresentare un limite rispetto al lavoro della mamma o del papà.

Presso il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) è stata istituita una commissione specifica: il Comitato paritetico nazionale per le malattie croniche e la somministrazione dei farmaci a scuola. Dal lavoro di detto comitato nascono delle linee guida specifiche e approvate a settembre 2015 in una versione definitiva. Al momento questa nuova documentazione, destinata (nella speranza delle famiglie) a regolamentare la situazione dei bimbi con malattie croniche, attende l’approvazione degli Uffici di Gabinetto dei due ministeri e l’approvazione, successiva, di una conferenza unificata, nonché il finale accordo.

Cosa si vorrebbe garantire alle famiglia quando il bambino deve assumere medicinali durante le ore scolastiche?

A fronte della presentazione di una precisa certificazione che attesti la condizione di salute del bambino, si vorrebbe raggiungere una vera e propria “presa in carico del paziente da parte della scuola”, istituzione statale all’interno della quale il bambino (come il ragazzo) deve vedersi garantire sia l’istruzione che la salute.

Dalla disponibilità alla somministrazione dei farmaci si passerebbe all’obbligatorietà di detto servizio di prestazione, restando possibile l’auto-somministrazione sotto vigilanza di un adulto. Il personale scolastico deputato alla somministrazione di farmaci ai bambini verrebbe adeguatamente formato dalla Asl di competenza e in modo del tutto gratuito.

Ogni bambino godrebbe di un protocollo attuativo strutturato in base alle precise esigenze terapeutiche del piccolo.

Garantire al bambino il pieno diritto alla salute all’interno dell’istituto scolastico equivale a massimizzare l’accoglienza del piccolo malgrado ogni differenza e ogni limite che le patologie possono ingenerare.



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