Le abitudini alimentari sbagliate possono prendere il sopravvento facilmente senza che ce ne accorgiamo, spesso complici la fretta e le pubblicità, facciamo diventare normali alimenti che invece dovrebbero essere evitati o gestiti con grande attenzione.
I bambini poi, in particolare, sono molto influenzabili da mode e amichetti che propongono i più svariati alimenti spesso privi di qualsivoglia valore nutrizionale ma ricchi in grassi, zuccheri, coloranti o conservanti.
Zuccheri e bambini, un binomio su cui è bene riflettere
In particolare, spesso non ci si rende conto della quantità di zucchero che si può ingerire con alimenti che ci sembrano “innocenti”. Invece bisognerebbe sempre dare un’occhiata alle tabelle nutrizionali che dovrebbero essere presenti nelle etichette per avere subito un’idea chiara di quanti zuccheri contengono.
A volte sono zuccheri nascosti, come quelli nei succhi di frutta, nelle bibite, nei cereali, oltre a quelli classici delle caramelle e dei dolciumi veri e propri.
In ogni caso gli zuccheri creano una sorta di dipendenza che porta soprattutto i bambini a volerne sempre e spesso di più…parliamo soprattutto dei bambini perché chiaramente, pur non essendo esentati gli adulti, essi hanno meno capacità di autoregolarsi e sicuramente minor possibilità di essere informati e maggiore possibilità di essere influenzati.
L’esperienza di due genitori per valutare la quantità di zuccheri nella dieta dei bambini
Richard e Jennie sono due genitori come tanti che però hanno avuto una sorta di illuminazione su quello che stava diventando la dieta dei loro figli Jessica di 8 anni e James di 6.
L’episodio che ha portato i genitori a rendersi conto della situazione che stavano vivendo i bambini è stato quello relativo ad una festa di compleanno a cui hanno partecipato insieme.
Richard e Jennie notano subito come, malgrado le tante attrazioni presenti, un gonfiabile, dei giochi organizzati e vari gadgets, i bambini siano attirati principalmente dal tavolo dove erano posizionati i dolciumi e cercavano di prenderne più possibile come se dovessero anche immagazzinarli, come potrebbero fare dei tossicodipendenti con le sostanze stupefacenti.
Da quel giorno hanno cercato di notare un collegamento tra l’assunzione di zuccheri e il loro comportamento.
Hanno evidenziato che, quando i bambini mangiavano più dolci, i loro capricci aumentavano, erano sovraeccitati e il loro sonno peggiorava in termini qualitativi. Nello stesso tempo, hanno fatto caso che se, al contrario, i figli non avevano a disposizione un quantitativo sufficiente di dolci durante il giorno, accusavano nervosismo.
Lo zucchero è conosciuto per contribuire notevolmente alla predisposizione all’obesità, diabete e cancro e non bisognerebbe consumarne più di 60 gr al giorno per l’età di Jessica e James.
Il problema è che gli zuccheri si trovano ovunque, dalla mensa scolastica, in casa degli amichetti, nelle gomme da masticare e le caramelle che vengono scambiate, a casa per merenda, dai nonni, ecc… Dunque non è facile riuscire a calibrare esattamente questo quantitativo consigliato.
Il quantitativo di zuccheri a settimana ha fatto supporre che i bambini potevano arrivare a consumare fino a 70 cucchiaini di zucchero al giorno
I gneitori di Jess e James hanno voluto fare un esperimetno: per una settimana sono riusciti a controllare esattamente tutto ciò che i loro figli mangiavano e ne è risultato che il quantitativo giornaliero poteva arrivare a toccare i 70 cucchiaini di zucchero, una quantità veramente esorbitante.
Se provate a riempire una ciotola con 70 cucchiaini di zucchero vi potrete rendere conto di quanto ciò sia incredibile.
Certo, non tutti i giorni è così, in media si possono contare 25-30 cucchiaini, che comunque è una dose molto elevata. In una settimana Jess ha consumato 760gr di zucchero per un equivalente di 182 cucchiaini, James 630 grammi con 152 cucchiaini.
Zuccheri e bambini, l’educazione alimentare possibile
Sarebbe fin troppo facile puntare il dito contro le scuole e le macchinette che vendono torte e dolci. La realtà è che la maggior parte dei genitori non si rendono conto del problema e non fanno nulla per educare i propri figli ad una corretta igiene alimentare.
Richard e Jennie hanno accettato questa dura realtà, sono diventati genitori consapevoli e oggi controllano le abitudini alimentari dei propri figli, annotando su un diario tutto quello che ogni giorno mangiano a casa.
Combattono per proteggere la loro salute almeno per quanto possono e cercano soprattutto di far comprendere ai bambini l’importanza di tutto ciò.
Senza che diventi un’ossessione, sono conspevoli che i loro figli mangerano infatti anche dolci fuori casa o, durante le feste, si concederanno qualche extra ma che conoscono i limiti da non dover superare e le linee guida da rispettare per la propria salute e il loro futuro.
SOLO 1 Bambino su 100 Segue un Corretto Regime Alimentare
Fonte: Dailymail