Una tragedia che ha colpito tutti, un incidente che ha portato la Procura di Pescara ad aprire un’inchiesta, un atto dovuto al fine di chiarire l’esatta dinamica di quanto accaduto in una contrada di Cepagatti, comune abruzzese in provincia di Pescara.
Bimbo sbranato dal cane: la tragedia.
I fatti risalgono al pomeriggio di mercoledì, 19 ottobre, quando la famiglia Di Rocco – i nonni e il padre del bimbo sbranato dal cane, insieme alla moglie dell’uomo, che non è la madre biologica del piccolo – stava spostando alcuni mobili.
È bastato un solo attimo perché Ferdinando, questo il nome del bimbo sbranato dal cane di famiglia, sfuggisse allo sguardo degli adulti e raggiungesse i due cani legati con una catena all’interno del piazzale di casa.
Uno dei due animali, una femmina di razza Corso, chiamata Giulia, si è avventata sul piccolo provocandogli gravi ferite alla testa e al torace. Sono stati proprio i latrati del cane ad attirare l’attenzione degli adulti che si sono trovati davanti una scena straziante.
I familiari del piccolo di appena 19 mesi hanno chiamato immediatamente il 118 di Pescara ma ha poi tentato una disperata corsa in auto fino al più vicino ospedale, quello di Chieti.
Giunti nel nosocomio, l’Ospedale Policlinico “SS. Annunziata”, i medici hanno tentato con ogni mezzo di rianimare il piccolo corpicino senza vita, tentativi disperati che non hanno avuto un esito positivo.
Bimbo sbranato dal cane: aperta inchiesta sulla sua morte.
Come detto in precedenza, la Procura di Pescara ha aperto un’inchiesta per accertare l’esatta dinamica dei fatti, il medico legale ha già effettuato l’autopsia sul corpo del bimbo sbranato dal cane di famiglia.
Stando a quanto riportato dall’ANSA, il padre e la matrigna del piccolo Ferdinando sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo.
I carabinieri stanno indagando sulle condizioni in cui venivano tenuti gli animali e sono previsti ulteriori sopralluoghi nella casa dove è avvenuta la tragedia.
Intanto Giulia, il cane, è stato posto sotto sequestrato e portato in un canile dove l’Asl ne monitorerà il comportamento al fine di comprendere le motivazioni che lo hanno spinto ad azzannare il piccolo Ferdinando.
Fonti: ANSA – Il Pescara – Il Centro