Solo alcune settimane fa, nei primi giorni di ottobre, si era diffusa la notizia di ben 2 casi di scabbia, 2 sorelle che frequentavano rispettivamente la scuola materna e le elementari dell’istituto comprensivo “Fucini” di Pisa.
Come da profilassi, entrambe furono assistite e curate nel reparto di dermatologia dell’Aoup (Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana) mentre la Asl Toscana nord ovest, coadiuvata dal Comune di Pisa, provvedeva ad informare i dirigenti scolastici e le famiglie sugli accorgimenti da adottare in questi casi specifici.
Ieri è stato reso noto un nuovo caso di scabbia nella medesima città toscana.
Ad esser stato colpito stavolta è un bambino che frequenta la scuola elementare “Livia Gereschi” di Pisa, anche lui immediatamente trattato dall’Aoup al fine di evitare il contagio.
Come avvenuto poco più di 20 giorni fa, l’Asl Toscana nord ovest e il Comune di Pisa hanno provveduto ad attivare i protocolli sanitari ed a fornire alle scuole le giuste direttive al fine di effettuare un’accurata sorveglianza sanitaria sugli alunni venuti in contatto con il bambino malato.
In caso di scabbia, non è prevista una profilassi medica bensì un elenco di regole, legate soprattutto all’igiene personale, da seguire subito dopo l’avvenuto riscontro della malattia:
- Allontanare il soggetto infetto dai luoghi comunitari (scuola, lavoro, etc.);
- Attivare una sorveglianza clinica sulle persone con cui ha avuto contatti (amici, familiari, colleghi);
- Lavare i suoi abiti, lenzuola e biancheria a 60° (i capi che non possono essere trattati con alte temperature vanno tenuti da parte per una settimana).
Nuovo caso di scabbia: è allarme?
Sia l’Asl Toscana nord ovest che il Comune di Pisa non mostrano eccessiva preoccupazione per il nuovo caso di scabbia, quest’ultima è infatti considerata una malattia molto fastidiosa ma non è ritenuta grave.
L’infezione è causata da un acaro parassita il cui nome scientifico è Sarcoptes scabiei var. homini. L’esemplare femmina depone le sue uova in microscopiche gallerie che scava nella cute e che causano l’arrossamento della stessa. Il sintomo caratteristico di questa malattia è il prurito.
Il contagio può avvenire tramite contatto diretto prolungato – circa 15/20 minuti – della cute e ha una maggiore incidenza nei luoghi frequentati da più persone come le scuole, le caserme, etc..
In caso di scabbia è invece molto più raro il contagio indiretto, ossia la passaggio degli acari attraverso vestiti, biancheria e lenzuola in quanto il parassita non è in grado di ma non sopravvive più di 48-72 ore lontano dall’uomo, mentre le uova possono resistere circa 10 giorni.
La malattia viene trattata attraverso l’uso di prodotti topici in grado di uccidere gli acari che causano l’infezione.
Nuovo caso di Meningite Meningococcica
Fonti: PisaToday – La Nazione – IPASVI