Loris Stival è stato ucciso il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina (Ragusa), aveva solo 8 anni ed era affidato alle cure di sua madre. Il 17 ottobre 2016 proprio la mamma viene riconosciuta colpevole di quell’atroce morte: ieri Veronica Panarello è stata condannata alla massima pena ascrivibile con rito abbreviato ovvero a 30 anni di reclusione.
“La morte di Loris ha distrutto la mia vita. Ho accumulato tanto dolore. Tutte le volte che Veronica mi telefonava per chiedermi di andare in carcere, io mi illudevo. Mi diceva che voleva dirmi la verità, ma poi mi diceva solo bugie. E mi ha fatto stare male quando ha raccontato di avere avuto una relazione con mio padre. Ma io non credo a quello che dice”.
Veronica Panarello è stata condannata a 30 anni di carcere per l’omicidio di suo figlio Loris.
Davide Stival, suo marito e padre del piccolo, liberava queste parole dopo l’ultima udienza del processo, quella che ha preceduto la sentenza di ieri, 17 ottobre 2016. A renderle pubbliche è il settimanale “Giallo”.
“Non le credo quando dice che ad uccidere Loris è stato mio padre, non le ho mai creduto, e se all’inizio sono andato più volte in carcere a trovarla l’ho fatto solo perché volevo la verità.”
(Fonte dichiarazioni di Davide Stival, settimanale “Giallo”, Cairo editore n° 42 del 19 ottobre 2016, ora disponibile in edicola).
Veronica Panarello è stata condannata e riconosciuta come la sola autrice del delitto e dell’occultamento del cadavere di Loris.
La Procura ha riconosciuto plausibile la relazione tra nuora e suocero, Andrea Stival, però, resta completamente estraneo alle circostanze relative alla morte di Loris nonché a quelle inerenti l’occultamento del cadavere del piccolo. L’alibi del nonno è stato controllato e confermato.
Gli inquirenti , riconoscendola plausibile, individuano nella relazione extraconiugale col suocero il possibile movente che indusse Veronica ad uccidere suo figlio. Ma secondo qualcuno il movente potrebbe definirsi persino “irrilevante” a fronte delle prove circostanziate contro la mamma di Santa Croce Camerina.
Niente prova oggettivamente e inconfutabilmente che suocero e nuora abbiano avuto rapporti “intimi” e peraltro Andrea Stival nega in radice che tra lui e Veronica vi fosse un legame clandestino. Questo va debitamente sottolineato. Dalle pagine di “Giallo” emerge con chiarezza che nemmeno il figlio Davide, marito della Panarello, riconosce possibile un rapporto amoroso tra suo padre e sua moglie.
Veronica Panarello è stata condannata, la decisione è arrivata ieri, 17 ottobre 2016, dopo circa quattro ore di camera di consiglio.
La mamma di Loris spegnerà la sua ventottesima candelina il prossimo 1° novembre, di qui a 30 anni su di lei graverà una condanna che mai potrà liberare la sua anima: per i giudici è lei l’assassina di Loris.
E’ stata riconosciuta, infatti, responsabile dei reati di omicidio volontario e occultamento di cadavere, con l’aggravante della premeditazione.
Dopo la lettura della sentenza le razioni sono state contrastanti. Per il legale di Andrea Stival: “E’ una sentenza che dà pace e rende giustizia a Loris e al nonno, noi lo diciamo da sempre che le accuse sono false, e oggi un giudice ce ne dà atto”; per quello di Veronica Panarello, l’avvocato Francesco Villardita: “Lei (mamma Veronica, ndr.) continua a piangere perché non accetta questa sentenza, si ritiene non colpevole“.
Quella della non colpevolezza è la linea sostenuta da Veronica Panarello e dal suo legale, anche ora dopo la condanna. Secondo l’avvocato di mamma Veronica, la donna ha compiuto un intimo processo verso la verità, inizialmente avrebbe mentito sì, ma ora il suo racconto corrisponderebbe al vero.
L’alibi del suocero, l’arma del delitto, le circostanze dell’occultamento del corpo, però, smentiscono la versione della madre e hanno concorso alla sentenza con cui Veronica Panarello è stata condannata.
“Veronica Deve pagare per tutto quello che ha fatto. – Così Davide Stival – […] So che nessuno potrà restituirmi mio figlio, ma ho il diritto di avere giustizia. E ne ha Loris”
(Fonte dichiarazioni di Davide Stival, settimanale “Giallo”, Cairo editore n° 42 del 19 ottobre 2016, ora disponibile in edicola).