Avere un bambino ti cambia l’esistenza ma per qualcuno l’esistenza cambia in modo imprevedibile, non come ci si sarebbe mai aspettati ma assume la forma di un dramma senza fine che turba spesso le altre mamme in attesa che però si dovrebbero stringere in una solidarietà senza barriere.
La morte di un neonato sembra a volte come un cupo segreto da dover tenere nascosto, una sorta di colpa, di fallimento e comunque una cosa che disturba, mentre diventa un’esperienza che se non si condivide finisce con lo scoppiare dentro e distruggere il cuore.
La morte di un neonato
Quante volte una mamma che ha perso un figlio ha dovuto soffocare le sue parole in gola, nascondere il suo pianto per non dover inquietare gli altri, non turbarli, mentre il suo cuore si spezzava nel vedere le altre mamme correre felici con i loro figli, non è per loro altrettanto inquietante questa immagine?
Eppure non si vieta alle mamme di correre di mostrarsi felici con i propri bambini, la tristezza e il dramma invece sono spesso realtà scomode e spigolose. Una mamma che ha vissuto la tragedia per la morte di un neonato ci spiega perché non dovrebbe essere così, perché è stato solo parlarne che l’ha aiutata a non impazzire nel dolore.
Come può cambiare una vita con la morte di un neonato
La cameretta del piccolo era già pronta quando Kelly e John stavano aspettando il loro piccolo principino lo scorso aprile.
Purtroppo però le cose sono andate diversamente e due giorni dopo la sua nascita, il piccolo Wyatt George è morto trasformando tutta la gioia nel’orrore e nel dolore, ha raggiunto gli altri 7oo bambini circa che ogni anno nella sola Nuova Zelanda muoiono prima dell’anno di età, più di quanti non muoiano per incidenti stradali, circa 319 secondo le stime.
La porta di quella cameretta non si è più aperta.
Fino ad allora la gravidanza era andata bene e tutta la loro vita sembrava pianificata al meglio: Kelly e John si sono conosciuti sui banchi di scuola e si sono fidanzati, hanno vissuto lontani dal loro paese natale e sono tornati a stabilirsi nel 2012 a Taranaki.
Si sono sposati e hanno deciso di allargare la famiglia. Kelly è rimasta incinta molto in fretta e i nove mesi sono trascorsi senza problemi.
“Tutto era perfetto” ricorda Kelly.
Wyatt nasce con un parto cesareo e i primi ricordi sono felici, malgrado l’emergenza.
Il dramma quando avviene la morte di un neonato: cosa serve ai genitori
“Sono stati momenti meravigliosi.” ricordano i genitori del piccolo.
I segnali iniziali erano stati buoni ma poi la salute di Wyatt precipita e si deteriora, trasferito all’unità neonatale di un altro ospedale più attrezzato, gli viene diagnosticato un disturbo metabolico a carico di un enzima mancante nel fegato che gli impediva di assimilare le proteine in modo corretto e gli faceva accumulare ammoniaca che danneggiava il cervello.
Lo visitano molti specialisti ma purtroppo la diagnosi è nefasta purtroppo e le sue condizioni diventano critiche molto velocemente.
“Abbiamo dovuto prendere l’orribile decisione di staccarlo dalle macchine che lo tenevano in vita solo due giorni dopo la sua nascita.” dice la mamma.
I genitori e tutti i parenti gli dicono addio nel più grande dolore.
“Non sei mai abbastanza pronta.”
I giorni che seguono la morte di un neonato sono devastanti
La morte di un neonato, la morte di tuo figlio è qualcosa al di là dell’immaginazione, dire terribile è riduttivo e i giorni seguenti diventano un inferno: non vuoi alzarti, non vuoi svegliarti, non vuoi affrontare la realtà.
Per la coppia sono stati i piccoli gesti della gente che li circondava che li hanno salvati: due chiacchiere con qualcuno, un caffé con qualcun altro per non perdersi nel loro dolore condividere è stato essenziale.
Non è facile parlarne come non è facile ascoltare i genitori che vivono questo dolore, la morte di un neonato, ma superare le barriere può servire d entrambi.
Kelly e John tengono vivo il ricordo di Wyatt con le sue foto e piccoli ricordi di quei due brevi giorni, come la sua cuffietta e il braccialetto con il suo nome in ospedale. Entrambi si sono tatuati il suo nome con la data di nascita sul braccio.
La morte di un neonato: un club esclusivo
Purtroppo nessuno vorrebbe far parte di questo club esclusivo, ma quando questo accade, è importante la condivisione, parlare di ciò che è accaduto per elaborare il lutto e accettarlo.
Per questo anche creare gruppi di aiuto è senz’altro positivo e utile e Kelly e John si sono uniti proprio ad uno di questi per non impazzire nel loro dolore e poterlo gestire, dargli una dimensione per poterlo custodire nel loro cuore ma sopravvivere.
Il Primo Saluto e l’Ultimo Addio al Proprio Figlio
Fonte: Stuff.co.nz