Una bambina di 3 anni ha vegliato la mamma morta, per ben 24 ore è rimasta “intrappolata” in casa, sola accanto al cadavere della donna.
La mamma è per i figli la prima figura di riferimento, insieme, naturalmente, al papà. Madre e padre rappresentano un irrinunciabile conforto e nell’immaginario dei piccoli incarnano la forza e il coraggio. Ma la vita è diversa dalla fantasia dei bimbi ed è e assai più crudele, spesso separa anzitempo genitori e prole.
Rimanere orfani in giovanissima età significa perdere un patrimonio di affetto enorme, mai questo dolore dovrebbe infrangere l’innocenza dei bambini piccoli e piccolissimi, eppure accade! Nella notte tra venerdì e sabato è successo a Milano, nella solitudine di un’abitazione del quartiere Giambellino, periferia della città:
una bambina di 3 anni ha vegliato la mamma morta, è rimasta orfana e per di più ha assistito inerme alla fine della madre.
La polizia locale è entrata nell’appartamento sabato sera, il decesso è avvenuto presumibilmente un giorno prima, nella serata di venerdì.
Mamma e figlia erano da sole in casa, la donna, una peruviana 42enne, venerdì sera aveva contattato un amico, volontario sulle autoambulanze milanesi, gli aveva confessato di essere vittima di una reazione allergica e di sentirsi particolarmente male. L’uomo l’aveva esortata a ricorrere prontamente alle cure di un medico.
L’amico era anche passato a trovare la donna ma nessuno aveva risposto al citofono. Il giorno dopo, preoccupato, l’uomo è ritornato in via dei Gelsomini, questa volta ha bussato direttamente alla porta e ha capito che qualcosa era accaduto. Grazie alla sua denuncia le autorità sono entrate in casa e hanno tratto in salvo la bimba.
La stampa fa sapere che la bambina di 3 anni ha vegliato la mamma morta per un giorno intero, ha pianto tutta la notte senza che però i vicini dessero importanza alle sue lacrime e avrebbe persino tentato di aprire la porta di casa, ovviamente senza successo.
La piccola non mangiava da 24 ore, era sola e priva di cure da un giorno intero. Gli agenti che l’hanno liberata da quell’appartamento le hanno prestato le prime e basilari attenzioni, l’hanno calmata e rifocillata, dopodiché è stata visitata presso la clinica De Marchi e affidata agli zii.