Il fumo fa più male alle donne, questo è il risultato emerso da una recente ricerca scientifica effettuata dalla professoressa italiana Elena Tremoli del dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università di Milano, presentato al Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC) tenuto in questi giorni a Parigi e che si concluderà il 31 agosto.
L’indagine ha preso in esame 1694 uomini e 1893 donne provenienti da 5 Paesi (Italia, Finlandia, Francia, Svezia, Paesi Bassi) evidenziando che una sigaretta per la donna vale quanto 5 per gli uomini.
Questo studio si è basato sul calcolo di sigarette fumate sia dall’uomo che dalla donna e dalla progressione delle malattie cardiovascolari indipendentemente da altri fattori di rischio.
Gli effetti del tabacco sono fortemente dannosi per l’organismo della donna sopratutto aumentano notevolmente i rischi di malattie cardiovascolari. Il cuore delle donne è particolarmente vulnerabile agli effetti dannosi del fumo.
Purtroppo le malattie cardiovascolari sono in aumento e a subirle sono sempre di più le donne.
“La maggiore nocività delle sigarette per il cuore delle donne – Spiega Elena Tremoli – è una scoperta particolarmente importante, in relazione all’ormai accertato fallimento sul sesso femminile delle campagne informative fatte negli ultimi anni per diminuire il numero dei fumatori“.
Infatti nonostante le campagne di prevenzione le donne non smettono di fumare anzi il numero di fumatrici è in aumento nel nostro paese.
Difatti il Rapporto annuale sul fumo in Italia, realizzato dall’Osservatorio Fumo Alcol e Droghe dell’Istituto Superiore di Sanità, constata che vi è quasi una parità tra uomini e donne che hanno il vizio di fumare.
I dati evidenziano che le fumatrici sono 5,2 milioni (19,7%) mentre i fumatori 5,9 milioni, (23,9%)e peggio ancora le donne hanno più difficoltà a smettere nonostante gli innumerevoli danni causati da fumo.
Il sesso femminile che è riuscito a dire addio alle sigarette sono 2,6 milioni (il 9,8% di ex fumatrici), mentre il sesso maschile sono 3,9 milioni (il 15,7 di ex fumatori).
“E’ noto che le donne, sino alla menopausa, sono protette dalle malattie cardiovascolari – conclude la Tremoli – E le donne stesse pensano di essere meno vulnerabili ai fattori più dannosi per le arterie come ipertensione, colesterolo alto, alimentazione grassa e fumo. Per quest’ultimo abbiamo scoperto essere il contrario“.
Mi chiedo – forse perché sono una non fumatrice – come mai nonostante sia palese e scientificamente provato che il fumo faccia male sia al fumatore e soprattutto a chi sta intorno a lui, nonostante le campagne di prevenzione e sensibilizzazione che non sono mai troppe e nonostante le innumerevoli malattie contro le quali ogni giorno la gente combatte, la maggior parte della popolazione continui a farsi del male fumando.