L’emergenza terremoto che si è verificata con il sisma del 24 agosto scorso riporta alla luce un tema importantissimo e delicato: l’alimentazione infantile in situazioni di allarme e pericolo come questa.
Sappiamo tutti come l’alimentazione dei bambini, in particolare il latte, ma non solo, siano essenziali nella prima infanzia e abbiano bisogno di attenzioni particolari e di specifiche caratteristiche; in condizioni di emergenza, spesso diventa difficile poter garantire tutto questo.
Emergenza terremoto: l’alimentazione dei bambini
Fin dalla Settimana Mondiale per l’Allattamento al Seno (Sam) del 2009 si era messa in evidenza la necessità di provvedere a linee guida essenziali per aiutare le mamme nell’alimentazione di bambini e neonati durante le emergenze.
Il documento che è stato redatto in questa occasione focalizzava l’attenzione su questi punti:
– Durante le situazioni di emergenza la mortalità infantile può aumentare da 2 a 70 volte a causa di diarrea, malattie dell’apparato respiratorio e malnutrizione.
– L’allattamento al seno è un intervento salvavita e la protezione è maggiore per i bambini più piccoli. Persino in situazioni di non emergenza, i bambini non allattati al seno sotto i 2 mesi di età sono 6 volte più a rischio di morte.
– Durante le emergenze le mamme hanno bisogno di un sostegno attivo per continuare ad allattare al seno o per ripristinare l’allattamento interrotto.
Il latte della mamma in situazioni di stress come un’emergenza terremoto non è più buono
E’ assolutamente da sfatare il mito del latte che viene a mancare in situazioni di allarme o pericolo o addirittura che il latte dopo tali eventi “non sia più buono”.
Sono solo credenze senza un valore scientifico
E’ vero che la situazione di stress acuto può interferire con il riflesso di eiezione del latte, creando difficoltà per cui il latte viene prodotto ma fuoriesce a fatica ma questa condizione può essere superata in brevissimo tempo, l’importante è non scoraggiarsi per non trasformare una situazione temporanea in cronica e finire indirettamente per esaurire la produzione di latte.
E’ importante però diffondere queste informazioni e fare in modo che le mamme siano incentivate a continuare ad allattare comunque anche in caso di emergenza terremoto.
Nei principi guida indicati dal Portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica (Epicentro) troviamo l’indicazione precisa riguardo all’incentivare il proseguo dell’allattamento materno anche durante l’emergenza terremoto, almeno per i primi sei mesi di vita, addirittura si incoraggia la possibilità di allattare anche altri bambini qualora la madre biologica non fosse reperibile (opzione del baliatico, ovvero fare da balia).
Ecco perché inviare latte artificiale dopo un’emergenza terremoto non è sempre una buona idea
In casi estremi bisogna garantire un valido sostituto del latte materno ma “l’uso di biberon, tettarelle e ciucci durante le emergenze dovrebbe essere attivamente scoraggiato” per questioni igieniche sarebbe a volte preferibile usare cucchiaini e tazzine e “La somministrazione di sostituti del latte materno a una minoranza di bambini non deve interferire con la protezione e promozione dell’allattamento al seno della maggioranza.”
Inoltre “Per sostenere la crescita, lo sviluppo e la salute, i lattanti dal sesto mese compiuto e i bambini più grandi necessitano di alimenti complementari al latte materno che siano facili da mangiare e digerire e preparati nel rispetto delle norme igieniche.”
Ciò significa che bisogna prestare particolare attenzione alle esigenze nutritive dei neonati e dei bambini in queste condizioni di emergenza affinché non venga a mancare la necessaria quantità e qualità.
Emergenza terremoto: latte e cibo per i più piccoli
E’ altresì importante che le mamme abbiano posti tranquilli dove poter allattare, nutrire o accudire i bambini che devono essere tutelati più possibile, riuscire a sentirsi più sicuri e protetti e recuperare spazi di “normalità”. Il contatto tra mamma e bambino deve sempre essere incentivato. La produzione di ormoni della mamma che passano al bimbo, possono aiutare anche lui a superare lo stress.
E’ auspicabile creare anche dei gruppi di aiuto o auto-aiuto per le mamme che possano sostenersi.
Nel caso in un primo momento l’allattamento al seno sia stato sospeso si dovrebbe incoraggiare le mamme, se possibile, a riprenderlo quanto prima.
I lattanti hanno esigenze nutrizionali specifiche e nascono con un sistema immunitario non sviluppato, per questo il latte materno è l’ideale soluzione a portata di mano che non deve mancare neppure in situazioni di emergenza. Ciò non vuol dire che la scelta del latte artificiale fatta per motivi già pre esistenti debba essere penalizzata o giudicata ma solo che, laddove sia stato già intrapreso l’allattamento materno, questo non dovrebbe essere sospeso ma anzi incentivato.
I lattanti che non sono allattati al seno sono più vulnerabili alle infezioni e alla diarrea anche perché provvedere al latte artificiale significa anche la disponibilità di acqua che deve essere potabile e controllata e la manipolazione di oggetti e strumenti che dovrebbero essere igienizzati, cosa non sempre garantita in situazioni di emergenza.
Secondo le indagini dell’IFE (Infant Feeding in Emergency, alimentazione infantile nelle emergenze) normalmente quando si verifica un’emergenza, le donazioni di latte artificiale sono tantissime ma spesso sono poi distribuite in modo incontrollato e usati da madri che altrimenti allatterebbero al seno i loro bambini.
Dunque è importante mantenere alta la guardia relativa all’aspetto dell’alimentazione di lattanti e bambini durante le emergenze. Anche per questo, nel caso specifico dell’emergenza terremoto in Centro Italia ricordiamo ancora che, al momento, non è richiesto l’aiuto relativo a cibo, vestiario o altro ma solo un sostegno economico in modo da gestire le risorse nel modo più razionale e mirato possibile.
Come aiutare nell’emergenza terremoto, tutti i riferimenti per le donazioni