La malattia ci pone sempre davanti ad una visione globale della vita e ci induce a riflettere su mille aspetti che forse non avremmo considerato adeguatamente e, soprattutto ci porta a fare un bilancio della nostra esistenza.
Per questo una malata terminale spiega ad un dottore, che ne rimane profondamente colpito, la drammaticità di sentirsi già morta da 15 anni e dunque di non avere affatto paura di morire ma in fondo di desiderarlo addirittura.
Malata terminale dà a tutti una lezione di vita profonda e toccante
A raccontare questa lezione di vita è in prima persona il medico che l’ha ascoltata, Marco Deplano, così come ha voluto condividerla sulla sua pagina social, non pensando forse di fare tanto scalpore fino ad arrivare a passare le 92.000 condivisioni.
Era una giornata come tante durante il giro visite presso l’ospedale Sirai di Carbonia, quando l’urologo si reca in reparto per un consulto. Quella giornata era destinata a non essere una delle tante e a lasciare un’impronta indelebile nella vita e nella professionalità del medico.
Quello che le dirà una malata terminale è stata la sua lezione più importante
Come lui stesso racconta, la malata terminale poteva avere tra i 70 e gli 80 anni e aveva un tumore in fase ormai terminale con insufficienza renale da compressione degli ureteri.
Dopo aver visionato la cartella, visitato la paziente e ripetuta l’ecografia il medico stava accingendosi, come da protocollo, a parlare con chiarezza e umanità alla donna sulla sua situazione precaria, spiegandole le terapie e gli interventi che potevano seguire per poterla aiutare.
Ecco che la donna con una calma serafica e un fare da mamma e nonna lo interrompe dolcemente.
Malata terminale dice che era già morta 15 anni prima
Così esordisce la paziente dopo aver chiesto il nome al dottore:
– “Marco che bel nome…hai due minuti per me?”.
-“Certo signora ci mancherebbe…”.
-“Lo sai che io sono già morta?”.
-“Scusi non la seguo… non è così immediato…”.
-“Si… sono morta 15 anni fa”.
Segue una pausa di silenzio.
“15 anni fa mio figlio a 33 anni e venuto a mancare… ha avuto un infarto. Io sono morta quel giorno lo sai?”.
Una frase che nasconde una realtà agghiacciante di una mamma che sopravvive ad un figlio. Nessuno lo vorrebbe mai.
La donna spiega che 10 anni prima le avevano diagnosticato la malattia e lei aveva trovato la forza di lottare e fingere per gli altri figli e nipoti ma ora che erano tutti cresciuti aveva solo voglia di lasciarsi andare, di non combattere più e raggiungere quel figlio.
Il medico descrive così la sensazione che lo avvolge dopo le parole di questa malata terminale:
“Piano piano ogni parola mi ha spogliato come quando si tolgono i petali a una rosa….
… Nudo e disarmato dinanzi a un candore e una consapevolezza della morte che mi hanno tramortito.
E’ così che si commuove questo dottore davanti alle parole di una donna che lascia la vita e affronta la morte con una consapevolezza non comune.
La donna gli chiede poi un bacio “come quelli che i figli danno alle mamme”.
Il medico e l’uomo si rimpiccioliscono davanti a tutto ciò:
Parlavano le anime. Tutto è relativo e io sono piccolo piccolo davanti a tanta grandezza.
Una lezione di vita che non si può dimenticare. Anche noi ci uniamo al dottore nell’augurarle buon viaggio…