<<Io sogno di dare alla luce un bambino che chieda: “Mamma, che cosa era la guerra?”>>.
(Eve Merriam)
Oggi questa frase della poetessa e scrittrice americana risuona ancor più nel cuore di tutti quei genitori che, spaventati e terrorizzati dalle continue stragi, si chiedono che futuro potranno avere i loro figli.
Il mondo è costantemente in guerra ed a pagarne le conseguenze sono sempre i più deboli, soprattutto i bambini.
E mentre in Siria il numero dei piccoli angeli continua a salire, nella vicina Turchia un 12enne, almeno questa è l’età trapelata dai media internazionali, da vittima viene trasformato in carnefice.
Strage in Turchia: il kamikaze era un bambino.
Sarebbe dovuto essere un grande giorno di festa, un’occasione per celebrare l’amore che purtroppo si è trasformata nell’ennesimo atto di odio, perché questo è l’unico sentimento che può motivare qualunque attentato.
La strage in Turchia si è consumata sabato sera, 20 agosto 2016, quando, poco prima delle ore 23:00, un kamikaze ha raggiunto la folla che stava prendendo parte ai festeggiamenti di un matrimonio curdo e si è fatto esplodere.
Secondo le autorità locali e quanto dichiarato alla stampa dal presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan, l’attentatore avrebbe avuto un’età compresa tra i 12 e i 14 anni.
L’orrore ha avuto luogo a Şahinbey, distretto situato nella provincia di Gaziantep, zona del territorio turco non molto distante da Aleppo, città siriana costantemente sotto assedio, e, come detto in precedenza, aveva come obiettivo un matrimonio curdo il cui protagonista, lo sposo, secondo quanto riportato dalla BBC, sarebbe un esponente del Partito Democratico del Popolo (in turco Halkların Demokratik Partisi HDP).
A rendere ancor più mostruosa la strage in Turchia è il bilancio delle vittime: a pagare, ancora una volta, sono stati i bambini.
Secondo le recenti stime infatti le persone decedute sono 51, di cui 44 già identificati e tra questi vi sono 29 vittime di età inferiore ai 18 anni (le più piccole, Gurbet e Muhammet, avevano appena 4 anni). Sono invece 69 i feriti, tra cui anche gli sposi, ricoverati nei vari ospedali, 17 dei quali in condizioni gravi.
Ancora sconosciuta la matrice della strage in Turchia, al momento non vi sarebbe alcuna rivendicazione, anche il presidente turco Erdoğan ritiene che dietro questo attacco vi sia l’ISIS.