Che l’ambiente in cui noi viviamo sia compromesso da un numero sempre maggiore di fattori inquinanti è abbastanza evidente anche ai non addetti ai lavori. Il pericolo potrebbe venire proprio anche dall’acqua piovana che fa parte del ciclo globale dell’acqua e che evidentemente risente fortemente delle condizioni di inquinamento ambientale generale.
In alcune zone sono stati riscontrati dati preoccupanti relativi alla pioggia velenosa in cui vi sarebbe un aumento problematico ed esponenziale relativo alla presenza di alcuni metalli nocivi per la salute, sia per contatto diretto che anche per l’uso agricolo indiretto delle acque, innescando poi una pericolosa catena da tenere sotto stretta osservazione.
Pioggia velenosa piena di metalli
I dati preoccupanti che concernono proprio questa pioggia velenosa sono stati raccolti e resi pubblici dal sindaco di un paese francese, Miserey Salines, nel dipartimento di Doubs, nella regione della Borgogna-Franca Contea.
Il primo cittadino ha fatto analizzare per 8 mesi consecutivi dei campioni di acqua piovana, provenienti dallo stesso posto e con condizioni simili, presso lo stesso laboratorio di analisi di Besançon, capoluogo della regione.
I dati emersi relativi alla pioggia velenosa e piena di metalli in costante aumento esponenziale, sono sconcertanti.
L’esito non è solo sconcertante ma a dir poco allarmante, in quanto i livelli di alcuni metalli, tra cui alluminio, bario, stronzio e titanio, sono aumentati in modo esponenziale.
I dati rilevati fanno emergere un risultato inquietante: negli otto mesi di rilevamento, la presenza di alluminio è aumentata del 800% (in 16 mesi), quella del bario, stronzio e titanio si è attestano su un +100%. E’ facile intuire che questi dati e questa, che potremmo definire pioggia velenosa, non sono certo un evento che può e che si deve far passare inosservato ma deve diventare oggetto di attenta verifica e presa di decisioni.
Pioggia velenosa in aumento esponenziale
Per quanto riguarda l’alluminio basta guardare i numeri perché anche un non addetto ai lavori si faccia qualche domanda: si passa dai 10 microgrammi per litro nel 2012 a 18 nel 2013, a 88 nel 2014 e 232 nell’agosto 2015.
Il sindaco della cittadina, Laurent Bernard, non solo ha fatto diventare i dati pubblici ma ne ha fatto oggetto di una denuncia al Ministero dell’ambiente e alle autorità sanitarie locali nella persona del deputato Alauzet Eric.
Nella sua lettera si fa riferimento alla possibilità di influire in modo pesante e tecnologico sul clima e di avere, come conseguenza, una modificazione della composizione delle acque piovane generando così una pioggia velenosa.
In alcuni casi pare che sia la stessa consistenza della pioggia velenosa a modificarsi anche a livello visivo.
Al momento si è passati ad istanze di verifica periodica ulteriori che saranno maggiormente valutate, approfondite ed eventualmente discusse in opportuna sede. Del resto, il deputato ha esortato a calma e prudenza, anche in virtù del fato che la valutazione di questi dati spetta a personale qualificato nel campo meteorologico o spaziale, magari qualche associazione che sappia davvero ciò che significa, valuti l’effettiva presenza e le eventuali misure cautelative.
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Fonte: Acseipica