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I capricci: quando i bambini litigano per un giocattolo

di Dott.ssa Annamaria Del Vecchio

11 Agosto 2011

Succede spesso che i propri figli litighino con gli altri bambini a causa dei giochi e, sebbene tutte le mamme vorrebbero che non accadesse mai, è normale che i bmbini si contendano gli oggetti.

Questo è mio e tu non lo tocchi”, oppure: “scendi dall’altalena, ora tocca a me!”, queste solo alcune delle tanti frasi che un bambino può pronunciare ad un altro al parco giochi, in spiaggia o perfino in casa con un amichetto o cuginetto.

Come e quando intervenire in questi casi?
I genitori a volte si sentono disperati e di fronte a situazioni di questo tipo non sanno proprio cosa fare o in quale maniera calmare il bambino.
Cosa fare quando il bambino inizia a strillare o ad assumere atteggiamenti prepotenti?

In realtà tutto sarebbe molto più semplice se si cercasse di imporre delle piccole e semplici regole da far rispettare quotidianamente sin da piccoli, senza creare stress o tensioni nei bambini, ma tracciando solo delle linee guida.
È sempre difficili cambiare o modificare le brutte abitudini, ma con un pò di dolcezza e esempi pratici ogni genitore può riuscirci.

La cosa principale è insegnare precocemente ai bambini ad obbedire alla prima richiesta.
Va considerato un dato chiave: rispetto a qualunque capriccio del bambino maggiore è la “permanenza” del piccolo nella condizione di frustrazione dovuta alla rabbia, al pianto ed alla non comprensione con l’adulto, maggiore sarà la difficoltà che il genitore incontrerà nell’intervenire. In altre parole più tempo passa più sarà complicato “fermare il capriccio” dei bambini…
Se un bambino piange e si dispera perché l’amichetto in spiaggia ha preso per un attimo il suo secchiello prestiamogli subito attenzione … il primo segnale che ci sta inviando il bambino magari indica che dobbiamo un po’ tutti, grandi e piccoli, impegnarci.

Attenzione: Quando un bambino vuole il gioco di un altro e “si impone” per possederlo non sta necessariamente compiendo un atto egoistico o di prepotenza, ma la maggior parte delle volte questo comportamento è dovuto al desiderio di imitazione.
Evitiamo di dirgli che è egoista o cattivo, ma spieghiamogli con calma che è buona regola e buona abitudine giocare in pace con gli altri, alternarsi sull’altalena e prestarsi i giochi. Insegnamo ai bambini i vantaggi della condivisione: se in spiaggia si condividono i giochi da mare ci saranno più formine per imprimere gli animaletti nella sabbia!
Si può anche spiegare al bambino che il suo gioco è talmente bello che piace a tutti e prestarlo per qualche momento ad un altro bambino lo renderà felice. Ed in questo modo sarà il bambino in quanto “proprietario del gioco” a “concederlo” all’amico … sarà solo merito suo che l’amichetto possa disporre del gioco, lui lo avrà permesso.

E’ determinante trasmettere al bambino il lato positivo del “prestare le cose” e non quello negativo: “stai attento a non perdere i giocattoli, non prestarli a nessuno altrimenti poi non li ritrovi”. Queste frasi sono da abolire!

Attenzione: Ricordiamoci, però, che è solo verso i 4 anni che bambini sono veramente in grado di giocare e divertirsi con gli altri entrando in empatia con il compagno di giochi, costruendo con lui un “dialogo creativo” un “feeling comunicativo”.

Il bambino deve capire, e spetta ai genitori insegnarlo, che il giocattolo gli verrà restituito, che renderà felice l’altro bambino e che potrebbero giocare a scambiarsi reciprocamente dei giochi.
Insegnare ad avere cura dei propri giocattoli è buona cosa, ma trasmettere ai figli l’ansia del perderli non è bene!
E poi evitate categoricamente di comunicargli la mancanza di fiducia verso gli altri.

I litigi tra bambini sono normali, anzi fanno parte del processo di socializzazione, quindi prima di intervenire il genitore dovrebbe sforzarsi di capire ed ascoltare le motivazioni che spingono i bambini ad a opporsi tra loro e spiegare poi, su quelle basi, che sarebbe meglio giocare insieme, prestarsi i giochi o alternarsi sull’altalena.

Non sottovalutiamo l’importanza di prestare i giocattoli, questo è un atto di apertura mentale e fiducia verso il prossimo. Se il bambino crescerà con questa buona abitudine sarà da grande una persona socievole, solidale e aperta, vivrà serena e fiduciosa nei confronti degli altri. E’ questo è ciò che ogni genitore si augura per il proprio figlio!



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