Il Dna della presunta amante di Parolisi, è la Procura a volerlo per liberare da ogni sospetto la soldatessa che pure ha un alibi più che saldo?
La stampa ha appena diffuso una probabile nuova posizione investigativa della Procura di Teramo: a quanto pare le autorità vorrebbero richiedere il test del Dna sulla presunta amante di Parolisi.
Tale notizia è stata diffusa dal quotidiano “Il Centro”.
Lei è l’altra donna di Salvatore quella che a lui si è legata sentimentalmente mentre era solo una recluta addestrata dal caporal maggiore dell’Esercito Parolisi.
Ed ora che Parolisi è accusato dell’omicidio di sua moglie, ora che è in stato di arresto ed è l’unico indagato per la morte di Melania Rea, adesso la donna, con il suo nome e con le sue foto, è “finita” dentro il “processo mediatico” a Parolisi.
La giovane ha un “alibi di ferro” il giorno dell’omicidio stava lavorando ed era fisicamente presente in Caserma.
Al momento la procura non conferma l’indiscrezione . Una agenzia Ansa smentisce l’avvenuto prelievo di materiale genetico sulla soldatessa.
La difesa di Parolisi insiste sull’importanza del materiale genetico ritrovato sotto un’unghia di Melania e campionato come Dna femminile. Laddove i legali del caporalmaggiore hanno da subito avanzato e sostenuto la convinzione che l’assassinio di Melania porti la firma di una donna.