Omicidio Melania Rea: Salvatore Parolisi, la Caserma e le tracce di pneumatici sul luogo del delitto;
il cerchio si stringe intorno a Salvatore Parolisi, cosa nasconde il marito, il caporal maggiore, l’uomo che tradiva la giovane moglie e madre?
Tre sono le novità di queste ore sul caso di Melania Rea:
1. mentre indaga pure la Procura militare di Roma, la prospettiva investigativa si estende e si fa insistentemente spazio la “pista del nonnismo”.
La morte di Melania è forse legata a qualche segreto inconfessabile del marito? Forse. E non può escludersi che si riconnetta ad episodi di soprusi e vessazioni consumati sui luoghi di lavoro del Parolisi. Gli accertamenti investigativi si concentrano sulla caserma “Clementi” di Ascoli Piceno.
Sono solo sospetti quelli degli inquirenti?Di fatto le indagini seguono la via tracciata da molte dichiarazioni “confessate e sussurrate” alla stampa da diversi militari, donne e uomini. I racconti riportano storie di angherie e di sopraffazione, atti di nonnismo perpetrati in vario modo da superiori. Alle autorità il compito di approfondire cause e dinamiche, esattamente in questo senso sta lavorando la procura militare.
2. a quanto pare Parolisi, sin dalle primissime battute del caso Rea, sarebbe stato osservato e “sospettato” anche dalle persone a lui più prossime. Salvatore Parolisi, che al momento rimane l’unico indagato per il delitto della moglie, appare indignato e affranto, ha dichirato di essersi sentito sfruttato e tradito dalle persone a lui vicine e care; ecco cosa aggiungono i legali in merito: “Parolisi ha appreso con forte dispiacere e delusione il fatto che, a partire già dai primi giorni dalla scomparsa di Melania alcune delle persone che gli gravitavano intorno fingendo vicinanza, lo spiavano e osservavano tutti i suoi movimenti, registrando addirittura le parole per poi, da investigatori aggiunti, consegnare in tempo reale il risultato della loro attività agli inquirenti“.
3. secondo certe indiscrezioni gli investigatori starebbero lavorando su delle tracce di pneumatici, in queste ore starebbero studiando alcune impronte di ruote d’auto, catalogate nei pressi del luogo in cui fu rinvenuto il cadavere della mamma 29enne, lo scopo è confrontarle con quelle della vettura di Parolisi alla ricerca di possibili corrispondenze.