Nella prima fase della malattia, i sintomi della leucemia, come quelli di molte altre forme tumorali, possono essere facilmente confondibili con malesseri comuni.
La storia della giovane Ashton Howard dimostra con evidenza inequivocabile come i primissimi sintomi della leucemia possano essere sottovalutati a tutto svantaggio di una pronta diagnosi.
Questa giovane donna, che viveva e lavorava a Londra, che amava la vita mondana, i viaggi, la moda e i tacchi alti, aveva confuso le prime avvisaglie del suo grave male con un banale affaticamento delle gambe. In una auto-diagnosi, lei stessa aveva approssimativamente considerato i dolori che avvertiva come una conseguenza dei tacchi alti e della stanchezza.
Quando i malesseri si erano fatti più seri, Ashton Howard non riusciva più a stare in piedi per molto tempo, necessitava di un posto dove sedersi e riposarsi anche durante i turni di lavoro. Nel corso di una riunione arrivò persino ad addormentarsi dinnanzi ad un cliente. Fu allora che decise di trasferirsi per un po’ a casa dei genitori.
Le sue intenzioni dipendevano dal convincimento di essere solo stanca e sotto stress, pertanto credeva che per guarire potesse bastarle un congruo riposo.
I sintomi della leucemia avanzavano, la donna non sapeva di essere così gravemente malata. Fu la madre ad accorgersi che qualche cosa di grave stava accadendo.
Convinta della necessità indefettibile di un approfondito controllo medico, la mamma di Ashton Howard persuase sua figlia a farsi visitare. La diagnosi non tardò ad arrivare: il dolore alle gambe e l’affaticamento erano sintomi della leucemia che già da tempo avvelenava il sangue e il corpo della giovane.
Correva l’inverno del 2013, oggi Ashton Howard ha quasi 30 anni e lo scorso febbraio si è raccontata alla stampa internazionale.
I sintomi della leucemia, la diagnosi e poi il calvario ospedaliero e la lunga cura hanno cambiato la vita di questa donna.
Dopo l’isolamento, le chemio, i capelli perduti e le visite ricevute in reparti da cui non si poteva uscire per sopravvivere e combattere un male oscuro, Ashton Howard ha deciso di raccontare come il cancro le abbia paradossalmente migliorato la vita riportandola a una dimensione più serena dell’esistenza.
Non vive più a Londra, non beve più alcolici, non frequenta più feste notturne, ma conduce una vita rilassata e rispettosa dei suoi bioritmi.
Lei era coordinatrice di un marchio in franchising di giorno e frequentatrice di cocktail bar e feste di notte, viaggiava, vestiva alla moda e non rinunciava ai tacchi alti. “Il mio sintomo principale era avere le gambe doloranti, tanto che smisi di indossare tacchi e feci a meno di qualche festa notturna”, racconta la donna.
Al Queen Elizabeth Hospital di Woolwich, a sud di Londra il suo dolore costante e forte angli arti inferiori trovò una risposta drammatica: si trattava di sintomi della leucemia.
Fu trasferita e curata al MacMillan center, lì gli amici le hanno dato conforto e la solitudine le ha suggerito quanto sia importante godere della vita, rallentare i ritmi, assaporare i sentimenti, amare ed amarsi.
Fino a maggio 2014 questa giovane donna è stata tenuta in isolamento, ha seguito diversi cicli di cura in diversi centri specializzati, tutto a causa del suo sistema immunitario indebolito da una rarissima forma di leucemia che addirittura colpisce prevalentemente i bambini e non gli adulti.
“La mia vita, per come io l’avevo costruita, ha subito una battuta d’arresto. Sono stato messa in isolamento per più di sei settimane e ho affrontato un piano di chemioterapia intensiva che è durata 10 mesi”, racconta Ashton Howard. “E ‘stata dura”, ha ammesso.
E riferendosi all’isolamento ha raccontato: “Volevo uscire e fare le cose che sempre facevo. Potevo vedere i miei amici passare intorno a me con la loro vita e provavo la sensazione di essere trattenuta in una condizione forzata”.
Ashton Howard credeva che dopo le cure sarebbe tornata a Londra e alla sua vita, ma le cose non sono andtae così. Si è trasferita definitivamente per l’Isola di Wight, dove vive la sua famiglia.
“Ora ho uno stile di vita migliore. […] Mi piace stare in riva al mare”, confessa la donna che svelando tutto il suo dolore ammette: “Non sono contenta di aver affrontato il cancro, ma per certi aspetti la malattia ha migliorato la mia vita. Ha dimostrato di essere una benedizione sotto mentite spoglie.”
Per Ashton Howard i sintomi della leucemia, inizialmente confusi per banale affaticamento e stress, la malattia, l’isolamento e la lotta stati una finestra spalancata su un mondo migliore.
Storie come questa debbono indurci a curare il nostro corpo ad avere rispetto della nostra natura e ad ascoltare il ritmo mutevole del nostro cuore. Ciò a cui non dobbiamo mai rinunciare è la cura di noi stessi.