Nella strage ferroviaria in Puglia, l’’Italia ha perduto donne e uomini, figli e figlie, giovani, madri, spose, ragazzi …. il nostro Paese ha perduto futuro e tutto è accaduto in pochi secondi. La morte ha fatto calare un buio disperato ed impenetrabile sullo scontro frontale fra due treni della linea delle Ferrovie Nord Barese, sulla tratta a binario unico tra Corato e Andria.
Dopo la strage ferroviaria, oggi è il giorno delle lacrime e della memoria.
Delle molte vittime Vita da Mamma vuole ricordarne alcune. Citiamo solo alcuni nomi, raccontiamo brevemente alcune storie, ma lo facciamo in omaggio a tutte le vittime, per non dimenticare e per chiedere maggiore sicurezza per tutti, per un futuro in cui non accadano mai più tragedie come questa.
Jolanda I. a settembre avrebbe vestito l’abito bianco e sarebbe salita sull’altare per giurare amore eterno al suo fidanzato.
Maria A. era una mamma come noi, la piangono due figli e il marito. Si recava spesso ad Andria per far visita al suo papà. Mamma come lei anche Patty C. che ogni giorno viaggiava su quel maledetto treno verso Bari, lo faceva per recarsi a lavoro. Patty lascia una figlia di due anni e mezzo.
Giuseppe A., unica vittima che non viaggiava sul convoglio, era un contadino e si trovava nel suo campo, fatalmente troppo vicino alla ferrovia. L’uomo è stato raggiunto alla testa da una lamiera, malgrado il trasporto in ospedale non ce l’ha fatta e si è spento nella notte.
Francesco T. era un figlio adolescente con una vita dinnanzi, aveva 19 anni e stava tornando a casa, si era recato a trovare un’amica.
Enrico C. era un nonno come molti, aveva 72 anni e si spostava da Torino, dove risiedeva, a Bari per andare a trovare il figlio. Quest’ultimo viaggio avveniva in occasione del compleanno del nipotino di soli 2 anni.
Strage ferroviaria, l’Italia merita sicurezza.
Sicurezza è questo un “verbo” che l’Italia merita di ottenere coniugato in ogni forma: sicurezza sulle strade; sicurezza negli ospedali; sicurezza nei trasporti; sicurezza nelle scuole; sicurezza nelle aule di giustizia, sia rispetto alla giustizia che accudisce che a quella che punisce; sicurezza nelle strade; sicurezza!
Questi nomi e queste storie debbono essere un monito al controllo, alla prevenzione e alla promozione di un paese che merita e chiede più garanzie e tutele.
Alle famiglie delle vittime va il nostro affetto e a questi angeli si rivolge la nostra preghiera.
Fonti nomi, foto e storie: TgCom24