Giornalista, conduttore sia per quanto concerne la televisione che la radio, opinionista in molti reality – ultima esperienza L’Isola dei Famosi – e direttore della rivista settimanale “Chi” dedita alla cronaca rosa.
Stiamo chiaramente parlando di Alfonso Signorini che di recente ha rilasciato un’intervista attraverso la quale ha scherzosamente raccontato gli ultimi pettegolezzi dell’estate e, nel contempo, ha più seriamente trattato la tematica della paternità.
Alfonso Signorini confessa: “Mi manca un figlio”.
Proprio come accade a noi donne, il desiderio di un figlio può affacciarsi anche nel cuore di un uomo.
Lo si può percepire all’improvviso, come un bisogno di donare amore che esplode dentro di noi, oppure avvertirlo pian piano, una vera e propria sensazione di non completezza che pervade l’animo.
Sentimenti che sembra abbiano colpito anche il celebre direttore che alla domanda <<E sogni privati?>> postagli da Alessandra Menzani, giornalista di Libero autrice dell’intervista, ha risposto <<Mi manca un figlio>>.
Alfonso Signorini confessa la sua voglia di paternità, un ruolo che, come lui stesso racconta, aveva già ricoperto, seppur in parte, quando svolgeva la professione di insegnante:
<<Quando ero insegnante del liceo avevo tanti “figli”. Da professore ho toccato tutte le corde della paternità>>.
Classe 1964, Alfonso Signorini confessa di non voler seguire l’esempio di altre coppie omosessuali e di non voler ricorrere alla pratica dell’utero in affitto.
<<Sono contro ciò che non fa parte del corso della natura […] Dico solo che non è bello vivere in un Paese che legifera sulla stepchild adoption e non dice nulla sulle adozioni: da parte di coppie, single o gay non importa. Ci sono tanti bambini negli orfanotrofi ma per adottare un figlio, bisogna fuggire all’estero>>.
Alfonso Signorini confessa di essere contrario all’utero in affitto ma favorevole alle adozioni.
L’ex direttore del settimanale dedicato alla televisione “Tv, Sorrisi e Canzoni” dunque ribadisce il concetto che aveva già espresso alcuni mesi fa, esattamente a marzo, attraverso le pagine virtuali del quotidiano “Il Giornale”.
Anche in quell’occasione Signorini si è dichiarato contro la pratica dell’utero in affitto e pienamente favorevole alle adozioni attraverso le quali è possibile garantire un futuro migliore a bambini in difficoltà.
<<Mi fermo dove si ferma la natura. Oltre non bisognerebbe mai andare […] Perché non ci battiamo per le adozioni, per esempio? Potremmo garantire a un sacco di bambini già nati condizioni di vita migliori>>.
Un percorso, quest’ultimo, non propriamente facile, un lungo iter burocratico che non sempre si conclude positivamente.
Alfonso Signorini confessa la sua voglia di paternità e la sua contrarietà all’utero in affitto, pratica oggi molto discussa, consentita solo in alcuni paesi, ma le sue parole non nascondono un certo rammarico nel non poter riuscire a coronare questo suo sogno, il poter donare quell’amore incondizionato che lui stesso ha ricevuto da suoi genitori.
<<Quando avevo la fidanzata e vivevamo insieme volevamo un figlio ma non avevamo il coraggio, non avremmo potuto mantenerlo. Adesso potrei mantenere una squadra di calcio, ma la mia vita è cambiata>>.
E chissà, se potendo tornare indietro, il noto giornalista sceglierebbe di assecondare quel desiderio avuto da giovane.