Il sole è senza dubbio sinonimo di vita e durante i mesi estivi è stupendo poter godere delle belle giornate per farsi baciare la pelle dal sole. Accanto agli evidenti vantaggi da sempre riconosciuti all’azione benefica del sole, negli ultimi decenni la medicina ci ha dato modo sempre di più di conoscerne anche i danni, soprattutto a carico della pelle delicata dei bambini al sole.
Questo non vuol dire rinunciare all’aria aperta o ai giochi sotto il sole ma solo conoscerne meglio i limiti e le accortezze da adottare per beneficiare al massimo degli aspetti positivi e minimizzare quelli negativi.
Bambini al sole: come proteggere la loro pelle al meglio
Da sempre si sa che stare al sole “fa bene”, soprattutto ai bambini, per le loro ossa, e naturalmente questo è vero. L’azione del sole è fondamentale per poter sintetizzare e fissare la vitamina D che è indispensabile per l’accrescimento e il rinforzamento delle ossa. Nella fase di crescita dei bambini, questo processo merita ancora maggiore tutela e attenzione.
Inoltre anche l’azione della serotonina attivata dalla luce del sole non può che far bene all’umore di grandi e piccini che generalmente si sentono “meglio” quando stanno qualche ora al sole.
Eppure tutto ciò deve essere ben calibrato e gestito a seguito di altre scoperte fatte dalla scienza.
Se è pur vero che i bambini al sole godono di alcuni benefici, bisogna fare attenzione.
La pelle dei bambini è maggiormente delicata e deve sempre essere protetta dai danni causati dal sole.
Innanzitutto è bene sapere che, per l’azione antirachitica del sole, ovvero la sintesi di vitamina D, basta davvero poco: è sufficiente esporsi alla luce diretta del sole per almeno 10-15 minuti al giorno, dunque non occorre un tempo eccessivo.
Secondo l’Uppa, il sole preso in eccesso può essere dannoso per la pelle, non solo perché può danneggiarla a breve termine con le ustioni o gli eritemi ma anche perché la pelle, a lungo termine, subisce dei danni che la faranno invecchiare precocemente e la esporranno ad un maggior rischio di tumori cutanei. Considerate che anche un semplice eritema è un danno profondo che la pelle subisce e i cui segni di indebolimento durano tutta la vita.
Il buco nell’ozono ha senz’altro contribuito a rendere il sole più dannoso, aumentando i livelli di penetrazione dei raggi UV-B che possono far degenerare le molecole del DNA e RNA, favorendo lo sviluppo dei melanomi oltre a danneggiare maggiormente anche la retina degli occhi nell’esposizione costante e a lungo termine.
Dunque come garantire la sicurezza dei bambini al sole? I fototipi
Innanzitutto è bene conoscere il fototipo del proprio bimbo per poter utilizzare le misure difensive più adeguata per lui, potrete farvi aiutare dal vostro pediatra o da un farmacista per poter distinguere il fototipo.
Si va dal fototipo 1 che ha una pelle estremamente sensibile e si ustiona con estrema facilità senza abbronzatura e che viene collegato ad una pelle molto chiara, occhi chiari che dovrebbe sempre proteggersi con creme adeguate anche per brevi esposizioni che superano i 20 minuti.
Il fototipo 2 sono coloro i quali hanno pelle chiara e tutti i bimbi sotto l’anno di vita che dovrebbero comunque evitare le ore di sole forte e devono sempre essere protetti.
Il fototipo 3 è meno sensibile, si arrossa solo all’inizio dell’abbronzatura, normalmente presenta capelli castani, occhi scuri, pelle scura e deve esporsi gradatamente al sole.
Il fototipo 4 si abbronza intensamente e ha pelle bruno-olivastra, capelli e occhi scuri ma deve comunque essere protetto dai possibili danni a lungo termine.
Le regole per i bambini al sole
A prescindere dal proprio fototipo e dalla protezione solare, è bene seguire una serie di norme e regole per esporre i bambini al sole in sicurezza.
I bimbi non devono vedere queste regole come costrizioni ma come una tutela alla loro salute che è indispensabile ed è un segno di amore. Siate dolci nell’esporre loro le motivazioni, abituateli a far diventare queste regole normali e non una punizione. Non è facile ma ne va della loro salute e una volta grandi e in grado di comprendere gli aspetti più tecnici, vi ringrazieranno.
Considerate innanzitutto che l’altitudine, gli specchi naturali come acqua, neve, sabbia o il vento, le nuvole, aumentano la pericolosità dei raggi solari, sia per il loro potenziamento che, ed è questo il caso del tempo ventoso o nuvoloso, perché non ci si rende conto della loro presenza e la si sottovaluta.
I bimbi sotto l’anno di età non dovrebbero mai prendere il sole in modo diretto e devono sempre essere protetti da creme solari e cappellino.
I bambini più grandicelli dovrebbero evitare le classiche ore centrali estive, dalle 10 alle 16, possibilmente… e la regola dell’ombra, sempre valida ed intuitiva, dice che se la vostra ombra è più corta della vostra altezza, è un chiaro segnale che il sole è troppo forte e bisogna evitarlo.
Bambini al sole in sicurezza
E’ sempre bene proteggere i bambini al sole con un cappellino in cotone, con almeno una visiera e gli occhiali da sole sempre omologati e mettere la crema solare non vuol dire poter comunque non seguire norme di sicurezza e di buon senso adeguate per età, ambiente e fototipo.
La crema solare deve sempre essere applicata almeno mezz’ora prima dell’esposizione al sole, in quantità adeguata e rinnovata ogni 2-3 ore e sempre dopo il bagno in acqua anche se viene dichiarato che è resistente all’acqua. Soprattutto dopo bagni prolungati o sudorazione, la protezione si abbassa notevolmente.
Non pensiate che per i bambini al sole sotto l’ombrellone non ci sia nessun pericolo perché i raggi del sole penetrano i tessuti dunque la protezione e le norme di sicurezza devono essere applicate sempre e comunque, lo stesso dicasi in caso di nuvole: i raggi del sole svolgono lo stesso la loro azione!
Nei primi 18 anni si prende la maggior parte del sole perché i bambini e i ragazzi passano la maggior parte del tempo fuori all’aperto, una cosa assolutamente bella e che ne caratterizza l’età ma siamo noi adulti a dover loro insegnare a sfruttare questa occasione in modo responsabile ed equilibrato!