La perizia psichiatrica su Veronica Panarelo si è conclusa e gli esiti sono stati allegati agli atti di inchiesta, sulla base di questo importante esame peritale il giudice deciderà se rinviare a giudizio la mamma di Santa Croce Camerina (Ragusa).
Mamma Veronica è in carcere da un anno e mezzo, su di lei grava la pesantissima accusa dell’omicidio violento, immotivato e irragionevole del figlio di soli 8 anni.
Dal 29 novembre 2014 ad oggi, Veronica ha cambiato molte volte versione dei fatti: in un primo momento ha con convinzione sostenuto l’ipotesi di un rapimento, partendo dal presupposto di aver portato suo figlio a scuola; poi, smentita dalle telecamere cittadine, ha confessato di aver lasciato che il bimbo rientrasse a casa; infine ha persino chiamato in correità il suocero raccontando di una storia di amore clandestino tra lei stessa e il nonno di Loris. Andrea Stival è stato riconosciuto completamente estraneo alla morte del nipote.
La perizia psichiatrica su Veronica Panarelo potrebbe mettere fine al tempo delle bugie.
Il pool di esperti che ha chiuso l’esame peritale ha dichiarato Veronica Panarello imputabile perché sana di mente. Dalla perizia psichiatrica su Veronica Panarello risulterebbe un disturbo della personalità non tale da incidere sulle sue capacità mentali e nemmeno sulla possibilità di sostenere un processo a carico.
Il settimanale “Giallo”, Cairo Editore, nel numero 24 del 15 giugno 2016, riporta una frase chiave stralciata direttamente dalla perizia psichiatrica su Veronica Panarelo:
“Veronica ha agito con lucidità negli istanti in cui è morto il figlio”, così avrebbero sentenziato gli esperti.
Sulla base dell’esame peritale il giudice deciderà se rinviare mamma Veronica a giudizio, l’udienza in cui si discuterà di ciò è prevista per il prossimo 20 giugno.
Dopo la perizia psichiatrica su Veronica Panarelo potrebbe aprirsi la fase processuale.
A carico di Veronica un’accusa infamante: l’impianto accusatorio si basa sul presupposto che la mamma di Santa Croce Camerina abbia ucciso il figlio per una ragione ancora incomprensibile e in nessun caso giustificabile.
Contro Veronica vi sono i frame delle telecamere di sorveglianza di Santa Croce Camerina; le molte contraddizioni in cui la donna è caduta; la presenza in casa e nella disponibilità della mamma di Loris di fascette di plastica da elettricista compatibili con l’arma del delitto con cui il bimbo è stato strangolato. Oltretutto il referto autoptico dimostrerebbe che il piccolo non si difese perchè con buona probabilità si fidava dell’assassino.