Annamaria Franzoni, nota all’opinione pubblica italiana come la mamma di Cogne, è stata riconosciuta colpevole dell’uccisione di suo figlio di 3 anni, Samuele Lorenzi, morto il 30 gennaio 2002. Malgrado la condanna e la reclusione in carcere, Annamaria Franzoni ha sempre ribadito la propria innocenza.
Samuele fu rinvenuto sanguinate e moribondo nel letto matrimoniale dei coniugi Lorenzi, nella loro villetta di Cogne. Secondo il racconto di Annamaria Franzoni, che negli anni non ha mai variato la sua ricostruzione dei fatti, Samuele dormiva quando lei accompagnò il primogenito alla fermata del pulmino che lo avrebbe portato a scuola. Uscendo la mamma avrebbe chiuso l’uscio di casa, abitudine che comunemente teneva complice la tranquillità del luogo in cui viveva. Al rientro, dopo pochi minuti, la scoperta drammatica. Secondo l’accusa, invece, Annamaria Franzoni ha ucciso suo figlio, il movente non è stato mai chiarito, né mai è stata trovata l’arma del delitto. L’impianto accusatorio vuole che la donna dopo aver colpito il suo bambino a morte, infliggendogli ferite sul cranio, abbia disperatamente chiamato i soccorsi.
Il caso Cogne è stato uno dei più dibattuti e discussi anche mediaticamente, a livello di opinione pubblica l’Italia si è divisa tra colpevolisti e innocentisti.
Annamaria Franzoni dopo la morte di Samuela ha avuto un altro bambino, nato circa un anno dopo la tragedia. La mamma di Cogne è stata separata dai suoi figli durante la detenzione, oggi trasformata in arresti domiciliari con 4 ore di permesso giornaliero che le consentono di uscire “come se fosse una donna libera”.
Questa donna, che per la legge si è macchiata del più grave dei rati, ha oggi una nuova opportunità di vita: nel 2008 fu condannata in Cassazione a 16 anni di carcere; la pena fu ridotta a 13 anni grazie alla legge sull’indulto che abbracciava il reato per cui Annamaria Franzoni è stata condannata; dopo aver scontato circa sei anni di pena detentiva in carcere a Bologna, la mamma di Cogne ha ottenuto i domiciliari.
Recentemente Annamaria Franzoni si è vista concedere il permesso a 4 ore di libera uscita per la cura di se stessa e l’accudimento della sua famiglia.
Ed ecco che il settimanale Oggi la immortala mentre si reca a fare la spesa col figlio minore.
La famiglia è sempre rimasta unita, in particolare il marito Stefano non ha mai abbandonato sua moglie dimostrando in questi anni di credere fermamente nella sua estraneità alla morte di Samuele. Oggi i Lorenzi non vivono più a Cogne, teatro di una tragedia dai contorni ancora grigi.
Annamaria Franzoni ha avanzato richiesta di poter scontare la pena che ancora pende a suo carico con affidamento in prova ai servizi sociali.
L’ultima istanza in tal senso è stata discussa nel mese di Aprile, quando il parere della Procura generale di Bologna e del Tribunale di sorveglianza è stato, però, ancora negativo.
Fonte foto: Oggi.it