Freddie Neil aveva appena un mese di vita, è stato ritrovato morto di primo mattino nella camera del fratello maggiore; il suo piccolo corpo era rimasto incastrato tra il muro e il letto, difficile credere che il piccolo non abbia pianto o non si sia lamentato.
La tragica vicenda si è consumata lo scorso inverno durante le vacanze natalizie. I genitori furono dedotti in carcere con l’accusa di omicidio colposo, in modo particolare un’inequivocabile responsabilità discendeva dall’alto tasso di alcol riscontrato dalle autorità nel loro corpo: la mamma e il papà di Freddie Neil avevano bevuto talmente tanto da non essere più in grado di prendersi cura dei figli. Erano arrivati fino al punto di dimenticare il più piccolo su un letto per poi ritrovarlo cadavere nella tarda mattinata del giorno seguente, tutto ciò senza essere in grado di spiegare alle autorità le dinamiche del decesso.
La poca chiarezza sulle modalità della morte ha fatto sì che le gravi accuse contro i genitori siano decadute. Ad oggi Freddie Neil ha perso la vita senza un perché e senza che la responsabilità di nessun adulto sia stata riconosciuta.
Le fonti stampa internazionali riportano le dichiarazioni dei genitori, in merito alle accuse di ubriachezza, Matthew Neil, il padre del bambino, rigetta apertamente ogni responsabilità:
“E ‘stato Natale e entrambi (marito e moglie, ndr.) abbiamo bevuto più di quanto avremmo dovuto, ma nessuno di noi era ubriaco”.
Sta di fatto che Matthew, 34 anni, e Kim, 32, rispettivamente padre e madre di Freddie Neil, non hanno saputo spiegare alle autorità come il bambino sia finito su un letto nella camera del fratello e come sia rimasto bloccato tra detto letto e la parete morendo in un silenzio quasi surreale.
Il papà ha raccontato di aver cambiato il pannolino ad Alex, il figlio maggiore, e di aver notato in quel momento che il piccolo non si trovava nella sua cesta. Allarmato avrebbe cercato suo figlio. A quell’ora Freddie Neil era già morto e giaceva in quel nascondiglio asfissiante in cui ancora non si sa come sia capitato. Alex si era sporcato, il pannolino colmo aveva lasciato fuoriuscire escrementi, ma il piccolo era riuscito a lamentarsi sino a richiamare l’attenzione dei genitori solo quando erano circa le 12,00.
Una volta rinvenuto il cadavere del neonato i genitori hanno chiamato i soccorsi, ma i sanitari giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare la morte del bambino. Freddie Neil è morto da solo scivolando alla fine di un lettino e rimanendo bloccato da un freddo muro, tale è stata la sua solitudine che i genitori nemmeno riuscivano a ritrovarlo.
La mamma ha dichiarato alle autorità di aver sentito il piccolo alle 5:00, ora in cui si sarebbe preso cura del bambino il padre. Ma il papà non ricorda di aver portato il piccolo nella camera del fratello. Nessuno sa come Freddie possa essersi spostato dalla sua cesta al lettino di Alex.
Freddie Neil era anche affetto da bronchite, le condizioni del ritrovamento, il deficit respiratorio e la morte precocissima non hanno reso possibile un accertamento sicuro delle cause della morte, questo quanto emerge dalla stampa internazionale.
Nel corso delle indagini le autorità hanno avanzato l’ipotesi che lo stato di ubriachezza dei genitori abbia compromesso la cura dei figli. E’ probabile anche che la coppia non abbia festeggiato da sola ma in compagnia, la morte risale alla mattina di Santo Stefano e quindi nel cuore delle festività natalizie.
Quello che colpisce e che riaccende l’attenzione su questa vicenda dopo molti mesi è che l’organo giudicante il Crown Prosecution Service (CPS) ha ritenuto che non vi fossero prove certe e determinanti contro i genitori di Freddie Neil per cui l’accusa a loro carico è decaduta.
I due genitori di Blackpool (Regno Unito) sono stati rilasciati nel mese di giugno. Al momento le autorità inquirenti stanno combattendo per una revisione del processo. Dalle indagini sul caso di Freddie Neil emerge che padre e madre avevano certamente bevuto, l’alcol aveva ridotto la loro capacità di curare il figlio compromettendo tutta l’incolumità familiare. In realtà molti sono stati i sospetti sull’attitudine del padre all’alcol.
Lo scopo per cui questo caso va riesaminato è chiaro, secondo l’accusa non c’è solo una ragione di giustizia individuale, giustizia che Freddie Neil merita certamente, ma c’è una necessità lampante di lanciare a livello internazionale una campagna per informare i genitori circa i pericoli discendenti dall’atto di bere quando si coabiti con bambini piccoli: la lucidità è l’arma principale di un genitore per prevenire ogni pericolo.