Quando si perde un figlio i giorni, i mesi e gli anni passano come se scorresse davanti ai propri occhi un film che non avremmo mai voluto vedere e a cui siamo costretti ad assistere, a cui non vorremmo più partecipare e dove ogni immagine è come sale sulle ferite mai rimarginate. Ancora una volta vogliamo parlarvi del piccolo Alessandro Favilla che ci ha lasciati il 25 ottobre 2012 e avrebbe compiuto 14 anni il prossimo 2 giugno.
Alessandro Favilla e il suo 14° compleanno fra cielo e terra
I genitori Emanuele ed Alessia hanno rimesso insieme i cocci della loro vita dopo che Alessandro è stato così tragicamente strappato dalle loro amorevoli braccia.
Hanno superato l’angoscia, il senso di terribile e opprimente impotenza davanti a ciò che è successo quella mattina di quasi 4 anni fa quando, dopo giorni di inquietante tosse e problemi respiratori, malgrado le loro sollecite richieste, Alessandro Favilla veniva di nuovo rimandato a casa dall’ospedale.
Il piccolo faticava a parlare, aveva il fiato corto ed era evidentemente in uno stato di affaticamento ingiustificabile per un bimbo di soli 10 anni.
A febbraio finalmente c’è stata una svolta in questa intricata vicenda che vede morire un bimbo in ospedale senza apparente ragione se non la presunta manchevolezza di parte dei sanitari che è stata finalmente, almeno parzialmente, riconosciuta.
Secondo gli ultimi aggiornamenti da La Nazione, il gup, al termine dell’udienza preliminare, ha deciso il rinvio a giudizio di 3 medici: una pediatra dell’ospedale di Lucca, il pediatra di guardia medica e il pediatra di famiglia.
Per i tre dottori il giudice ha stabilito il rinvio a giudizio per concorso in omicidio colposo aggravato da colpa medica: il processo inizierà il 7 luglio e ci auguriamo tutti che la giustizia possa davvero manifestarsi per dare un po’ di pace a mamma e papà.
Alessandro Favilla non tornerà più, il suo sorriso è spento per sempre, è vero, ma i genitori si battono da sempre affinché questa stessa tragedia possa non ripetersi.
La morte del piccolo, a quanto pare, fu causata da una crisi respiratoria dovuta a stenosi tracheale e al catarro di cui erano pieni i polmoni, situazione che secondo l’accusa non fu diagnosticata in tempo e per la quale non si presero i necessari provvedimenti terapeutici, nonostante le insistenti richieste dei genitori che hanno dichiarato:
“Finalmente si fa un passo concreto verso la giustizia. Noi la aspettiamo con fiducia da quasi tre anni e mezzo. Potevamo arrivarci prima, sicuramente, ma quello che conta è che si faccia chiarezza su eventuali responsabilità. Lo dobbiamo ad Alessandro, ad un bambino innocente, che non è morto per una semplice fatalità…”
Ora si ricorda il compleanno di Alessandro Favilla con palloncini viola e azzurri
Per Alessia ed Emanuela ci sono stati giorni che definire difficili è senz’altro riduttivo, però il loro amore si è fortificato ed è cresciuto fino a dar vita ad un’altra vita, Valentino, che un mesetto fa ha compiuto due anni.
Per loro ha contato tanto anche il poter condividere la loro storia, trovare la forza di reagire anche attraverso tanti amici virtuali che hanno fatto crescere la loro pagina Facebook e li hanno supportati, amici tra i quali siamo orgogliosi di annoverarci.
Proprio sulla pagina i genitori scrivono:
“La nostra battaglia legale non è solo per lui e per noi, è anche per voi e per i vostri figli…”
Come ogni anni dalla sua scomparsa, il 2 giugno, giorno del suo compleanno, mamma e papà lo vogliono ricordare in un modo speciale con un vero e proprio evento. Quest’anno Ale avrebbe dovuto spegnere 14 candeline. Come negli anni scorsi verrà fatta dire una Messa per lui sulle mura urbane di Lucca, al Villaggio del Fanciullo, e dopo verrano lanciati in cielo dei palloncini dei suoi colori preferiti: viola e azzurro.
Anche da casa, chi vuole potrà farlo, in alternativa potrà accendere candele o lanciare lanterne volanti alle ore 23.45, ora in cui è nato Ale, o tutto quello che volete fatto con il cuore e il pensiero ad Alessandro Favilla.
Se vuoi conoscere la storia di Alessandro Favilla puoi leggere qui