Allattamento al seno: ecco gli errori più comuni
Per alcune donne, allattare è una cosa semplice e naturale.
Per altre, ogni volta che il piccolo arriva ad attaccarsi al seno è una vera vittoria, ogni goccia di latte che esce è una lotta e l’atto, in se stesso, è sinonimo di sconfitta, frustrazione e lacrime.
Per le mamme in difficoltà, può essere di aiuto questo elenco di alcuni degli errori più comuni riguardanti l’allattamento.
Non chiedere aiuto
Allattare può risultare, per svariati motivi, molto difficile. Proprio per questo esistono le ostetriche, i consulenti in allattamento e associazioni specifiche (come La Leche League) ai quali ci si può tranquillamente e serenamente rivolgere. Ma più semplicemente, parlare e confrontarsi con altre mamme, che hanno affrontato o stanno affrontando lo stesso problema, può risultare un toccasana (soprattutto psicologico).
Supporre di non avere abbastanza latte
Non bisogna essere paranoiche. Il bambino piange e vuole mangiare in continuazione? Niente di più normale, visto che è un neonato! L’importante è tenere sotto controllo il peso del piccolo: se si attacca spesso ma cresce, non vi è nessun motivo per essere preoccupate. L’importante, comunque, è di non fare di testa propria – interrompendo, ad esempio, l’allattamento al seno per quello artificiale – ma di rivolgersi, per qualsiasi dubbio, al proprio pediatra.
Avere paura in pubblico
Non preoccupatevi delle persone che si stupiscono e rimangono shoccate dall’allattamento in pubblico. Se vi capita di trovarvi in luoghi pubblici e di dover nutrire il vostro piccolo, per sentirvi a vostro agio basta coprire il vostro seno e la testa del piccolo con un foulard.
Pensare di non poter allattare perché si lavora
Se altre mamme lo fanno, perché voi no? Con un po’ di organizzazione (e, in alcuni casi, “sacrifici”) è possibile tirarsi il latte e conservarlo per i momenti in cui non si è presenti.
In certi casi, se si calcola, poi, che si ha il periodo di maternità facoltativa da sfruttare, si può rientrare al lavoro in concomitanza con lo svezzamento.
Grazie al latte tirato e alle 2 ore giornaliere concesse proprio per l’allattamento, si riesce benissimo a nutrire il piccolo senza bisogno di ripiegare sul latte artificiale.
Essere vittima di intimidazioni
Vi capiterà di sentire frasi poco gradevoli: “A sette mesi ancora lo allatti?Ma non è troppo grande?”, “Lo allatti tu? Eppure sembra malnutrito…”, “Guarda che se lo allatti poi ti viene un seno moscio…”. Di queste frasi, così come altre frasi assurde in gravidanza, ne sentirete tante. L’importante è non darvi peso e ignorare il tutto!
Dimenticare che fa bene anche alla mamma.
Non ci sono solo vantaggi per il bambino. L’allattamento fa bene anche alle mamma e i benefici sono noti: pancia che diventa piatta in fretta, protezione dal cancro al seno, alle ovaie, al collo dell’utero e minore rischio di osteoporosi. Non dimentichiamoci dei benefici a livello psicologici, visto che l’allattamento al seno rafforza il legame madre-figlio.
Non è sempre facile donare ai nostri figli quello che dovrebbe essere il gesto più naturale ma soprattutto il nutrimento migliore per loro. Ma, quando si ha la possibilità, non bisogna arrendersi e allarmarsi al primo intoppo.
Fonte: www.7sur7.be