La lotus birth è una procedura post nascita che completa l’idea del parto integrale, ovvero naturale fino al punto di rispettare pienamente i ritmi della nascita: non significa solo non recidere il cordone ombelicale ma addirittura garantire l’espulsione spontanea della placenta, consentendo al bimbo di rimanere collegato ad essa fino al distacco naturale.
Lotus birth, cos’è ?
La lotus birth è una tecnica molto antica perché infatti rappresenta in sè la concezione stessa di parto naturale al 100%, non medicalizzato e libero da qualsiasi vincolo. Era utilizzata dagi antichi egizi e praticata ancora oggi dagli aborigeni australiani, riscoperta poi negli ultimi decenni del secolo scorso per permettere una nascita meno traumatica e più fisiologica.
Secondo la filosofia della lotus birth il distacco tra mamma e bambino deve seguire lo stesso percorso naturale, la stessa tempistica che la natura stessa prevede, senza intervento esterno. Non solo ciò significa non recidere il cordone anche se a distanza di pochi minuti ma addirittura attendere il distacco naturale del cordone e della placenta in un tempo che può andare dai 3 ai 10 giorni dopo il parto.
Di fatto la placenta viene lavata e conservata in un apposito sacchetto, in alcuni casi viene cosparsa di sale per accelerare l’essiccamento e profumata con dell’olio essenziale o dei fiori posti per attutirne l’odore acre. Accompagna il neonato e spesso viene invitato il papà ad occuparsene proprio per coinvolgerlo in modo profondo in questo legame viscerale.
Il suo nome è legato all’infermiera americana Clair Lotus Day la quale ha diffuso e supportato questa pratica in base al fatto che, dichiarando lei di poter vedere l’aura che circonderebbe le persone, affermava che questa particolare luce di un campo energetico che rispecchierebbe il nostro equilibrio psicofisico, era maggiormente vibrante e integra nelle persone a cu non era stato reciso il cordone subito dopo la nascita.
Lotus birth: è davvero vantaggiosa?
I vantaggi del taglio ritardato del cordone ombelicale sono stati vantati più volte da diverse ostetriche di fama mondiale ma in questo caso, la lotus birth va molto oltre tutto ciò, come è ben evidente.
Innanzitutto i medici pongono l’attenzione sul fatto che quando la placenta si stacca dall’utero perde di fatto la sua funzione di trasmissione di ossigeno e sostanze nutritive e cessa di pulsare: già il solo ritardo nel clampaggio del cordone assicura abbondantemete al bambino di poter usufruire del sangue ancora in circolo nei minuti conseguenti alla nascita.
Quando poi il sangue non passa più il cordone collassa e inizia il processo di essicazione ben noto. La placenta contiene sangue ma di fatto non ossigenato che diventa ben presto inutilizzabile e dunque i vantaggi della lotus birth sotto questo punto di vista vengono assolutamente meno. I sostenitori di questa pratica puntano su un ipotetico “trasferimento energetico” assolutamente non quantificabile o dimostrabile scientificamente.
Il cordone non è innervato in nessun modo dunque non è pensabile che ci sia una forma percettiva misurabile nella sua efficacia. Seppur questa possa essere una teoria affascinante, non dobbiamo trascurare che a fronte di vantaggi tutti teorici e un po’ mistici, la lotus birth può, al contrario, portare ad alcuni pericoli seri.
Lotus birth: rischi e pericoli
Partiamo anche dal solo fatto pratico di dover gestire la placenta e il cordone ombelicale ancora attaccati al neonato. Maneggiare il bimbo diventa ancora più difficile soprattutto per genitori alle prime armi che davvero si trovano a dover far fronte ad un evidente limite fisico.
Cosa senz’altro ancora più grave e da valutare attentamente è il problema igienico evidente. La placenta diventa facile terreno per la proliferazione di germi e potrebbe arrivare ad infettarsi con conseguenze non facilmente valutabili visti ancora gli esigui studi condotti su una pratica che non è comunque molto diffusa allo stato attuale.
Il Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, punto di riferimento nel campo dell’ostetricia e ginecologia, sottolinea che questa scelta può essere pericolosa e raccomanda una scrupolosa osservazione dei neonati sottoposti alla lotus birth per scongiurare complicanze ed infezioni.
Dunque se rimane un diritto della donna poter scegliere di segure la lotus birth, la tutela del bambino deve rimanere prioritaria e le neomamme devono essere a conoscenza di tutti i rischi connessi.
Prima foto tratta dal sito Maternitàlaquercia