Lo scopo della scuola dovrebbe essere la maturazione dell’alunno! Lo studente (il bambino come il ragazzo) dovrebbe non solo formarsi culturalmente ma anche crescere emotivamente aumentando, con costanza e continuità, il proprio senso di responsabilità.
La scuola italiana delega ai docenti la responsabilità degli alunni. Ciò può essere corretto quando trattasi di bambini, ma col tempo qualche cosa potrebbe cambiare: i giovani più maturi dovrebbero divenire scolasticamente autosufficienti, ovvero responsabili delle loro azioni all’interno della scuola nonché cosci del loro percorso di formazione.
La scuola in Finlandia è un modello di educazione alla responsabilità.
La scuola finlandese mette concretamente a disposizione dell’alunno più maturo (quindi del pre adolescente e dell’adolescente) dei materiali scolastici peculiari e del tutto innovativi rispetto a quelli italiani.
E’ possibile identificare 5 elementi pratico-funzionali, tipici della scuola in Finlandia, che potrebbero rappresentare la base su cui costruire una rivoluzione scolastica anche in Italia. Ecco quali sono:
- Aule per materia;
- circa 75 insegnanti per triennio con possibilità di scegliere i propri docenti;
- niente quadrimestri;
- aree relax nei corridoi;
- banchi tematici.
Logisticamente la scuola in Finlandia è una struttura del sapere a disposizione degli alunni. Essa è sì divisa per aule, ma la classe è un laboratorio di spettanza di un docente che pertanto non “appartiene” ad un ristretto e prestabilito gruppo di studenti. I banchi, la cattedra e gli scaffali saranno studiati per accogliere la materia e organizzati per permettere all’insegnante di trasmettere il suo sapere specifico agli alunni in modo mirato e finalizzato:
nella classe di chimica, per esempio, l’arredo e le attrezzature saranno sotto la responsabilità del docente titolare dell’aula, e vi saranno microscopi, vetrini e provette; nell’aula di storia, invece, troveremo reperti, mappe, documenti, ritratti di Re, Presidenti, Papi, eccetera; nell’aula d’arte i dipinti, le sculture e le riproduzioni in scala dei luoghi della storia del mondo la faranno da padrone.
L’organizzazione pratica della scuola in Finlandia pretende che gli alunni si spostino da un’aula all’altra “inseguendo il sapere” a seconda del loro piano di studio.
Gli studenti finlandesi scelgono le materie del loro piano di studi, individuano i corsi a cui intendono prendere parte (cosa che in Italia avviene parzialmente solo in relazione al percorso formativo universitario), e al contempo hanno anche la facoltà di selezionare i docenti valutando l’offerta formativa di più di 75 insegnanti per ogni triennio.
La scuola in Finlandia non contempla quadrimestri, pagelle e compiti in classe perché è organizzata intorno a corsi di 6 o 7 settimane in cui l’alunno apprende attraverso laboratori operativi, lezioni esplicative e interazione con il docente o col gruppo classe.
Alla fine di ogni corso l’alunno è chiamato a sostenere un esame. Laddove l’esito della prova non dovesse essere positivo, lo studente respinto potrà chiedere di essere riesaminato senza ripetere l’intero corso. Ogni esame può essere ripetuto per un massimo di 3 volte a distanza di circa una settimana dalla “bocciatura”, solo dopo il terzo fallimento lo studente dovrà ripetere l’intero corso per accedere nuovamente alla sessione d’esame.
Inoltre tra la fine del corso e la seduta d’esame intercorre sempre un lasso di tempo (pari almeno a 7 giorni) in cui gli alunni sono sollevati dalla frequentazione di corsi, stage e lezioni; questa pausa ha lo scopo di lasciare ai ragazzi un congruo spazio destinato alla studio, alla ripetizione e all’autonomo approfondimento.
La scuola in Finlandia è la casa del sapere, ma la conoscenza è assai meno dogmatica e rigida di quella italiana, questo lo dimostrano non solo le aule laboratorio ma anche i tempi della didattica e le zone relax che accolgono gli studenti durante le pause.
La scuola finlandese si articola su 75 minuti di studio seguiti sempre da 15 di pausa e durante la pausa i ragazzi vivono le aree relax poste in ogni corridoio dell’istituto scolastico.
L’area relax è caratterizzata da tavoli esposti alla luce, poltrone, comode sedie organizzate in maniera da mettere a disposizione dei giovani zone di socializzazione e confronto, accoglienti spazi per consumare una merenda, ripetere la lezione o chiacchierare.
I banchi meritano una menzione a parte, essi rappresentano l’emblema della concezione dello studio: nella scuola in Finlandia non c’è un unico tipo di banco, vi sono tanti banchi diversi tra loro, ciascuna tipologia è pensata per accontentare le esigenze della “materia” a cui è destinato l’arredo scolastico.
Saranno esagonali i banchi presenti nelle aule ove è necessario lavorare in gruppo; tondeggianti e larghi quelli per i laboratori di arte; rettangolari quelli a disposizione nelle classi destinate a materie da seguire e approfondire individualmente.
La scuola in Finlandia ha un elemento di unicità, che in realtà è la sintesi delle caratteristiche strutturali e funzionali sin ora illustrate: il sapere assurge a beneficio di cui l’alunno non è un fruitore passivo ma è attivo responsabile.