Sono le 5:00 del mattino quando la “vicina di casa” bussa alla sua porta, Ivano Liberati, di professione giornalista, apre e viene immediatamente coinvolto in una imprevedibile emergenza: la donna è incinta e accusa dolori, sta per partorire! La neo mamma non è sola, stringe tra le braccia un’altra bimba di circa 1 anno.
Il giornalista non ha il tempo di pensare, deve semplicemente agire! Ivano Liberati fa stendere la vicina sul pavimento del suo salotto e chinato per terra aiuta un bebè a nascere. Senza alcuna preparazione, si cimenta con successo in quello che è un vero e proprio parto di emergenza.
Il 118 arriva quando la creatura è già venuta alla luce. Le fonti stampa riportano le dichiarazioni del giornalista, per una notte ostetrico di emergenza sul pavimento di casa sua:
«Io faccio un altro mestiere ma le circostanze mi hanno costretto a improvvisarmi ostetrico, con il mio salone che si trasforma in sala parto e alla fine, tra le urla e un lago di sangue sul pavimento, va tutto bene».
Sul pavimento del salotto di Ivano Liberati è nata una bimba. Il parto si è concluso felicemente, ma non senza qualche momento di tensione e non scena un po’ di fortuna. La piccola aveva due giri di cordone intorno al collo, il giornalista l’ha liberata a mani nude.
Il giornalista racconta così quei momenti: “(La bambina, ndr.) aveva due giri di cordone ombelicale intorno al collo, era cianotica: mi sono fatto forza e gliel’ho tolto con le mani come se fosse una collana. Si è ripresa, per fortuna.”
Ivano Liberati è un giornalista del Giornale Radio Rai, vive a Roma in uno stabile sito in via Cortina D’Ampezzo. La donna che ha partorito in casa sua è una giovane mamma filippina, insieme alla sua famiglia è costretta a vivere in un tugurio ricavato all’interno della cantina dello stesso stabile.
A quanto pare l’occupazione ad uso abitativo della cantina era stata già denunciata alle autorità competenti, ma nessuno aveva provveduto a liberare questa famiglia da una simile situazione di degrado
Ivano Liberati denuncia le condizioni disumane in cui questa famiglia filippina è costretta a vivere e porta allo scoperto il problema degli “affitti clandestini”: a quanto pare, per vivere in pochi metri quadri ricavati in uno scantinato e col water accanto ai fornelli della cucina, questa mamma corrispondeva a qualcun altro (forse un altro filippino) persino un affitto.
Il 118 ha condotto mamma e neonata presso il Policlinico Gemelli, mentre l’altra bimba ha atteso in casa del giornalista i servizi sociali che l’hanno presa in carico.
Il papà, anche lui filippino, fa da badante ad un anziano ed è occupato 24 ore su 24. Infatti, malgrado i fatti siano accaduti alle 5:00 del mattino di giovedì, pare che questo padre lavoratore non potrà vedere sua figlia e sua moglie prima di oggi, domenica 1° maggio.
Ivano liberati si sta spendendo per trovare una sistemazione più dignitosa per questa famiglia.
Condividere storie come questa, ma sopratutto denunciare le condizioni di degrado che osserviamo vicino a noi e portarle allo scoperto, serve a rendere più civile la convivenza riconoscendo, com’è doveroso, rispetto e dignità umana a chiunque.